Titolo: Keepers
Regia: Kristoffer Nyholm
Anno: 2018
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
A 20 miglia dalla costa scozzese, su
un'isola disabitata arrivano tre guardiani del faro per il loro turno
di sei settimane. Quando Thomas, James e Donald riescono ad abituarsi
al loro lavoro e alla routine sull'isola, succede qualcosa di
inaspettato e misterioso. Una barca che appare in lontananza potrebbe
essere la risposta alle loro domande mentre la loro stabilità
mentale comincia a vacillare. I tre cominceranno a lottare l'uno
contro l'altro cercando di sopravvivere alle paranoie sempre più
forti.
Peter Mullan ovunque lo metti è sinonimo di garanzia.
Uno degli attori migliori della sua
generazione.
In questo caso il film si struttura su
tre attori protagonisti che devono mandare avanti la baracca con i
loro stati d'animo e i loro segreti. Tre generazioni differenti.
Anziano, adulto, ragazzo.
Quello in mezzo è il redivivo Butler,
attore belloccio con tanti problemi di alcool e droga che qui prova a
regalare una prova sofferta e drammatica visti i suoi eccessi in
quasi tutti i film tremendi che ha fatto.
Quello giovane è sconosciuto ha fatto
semplicemente il suo dovere.
Il film nella sua scrittura non è
affatto male anche se avrei sinceramente concesso meno, risparmiando
e lesinando più sulle scene, mentre ad un certo punto dal secondo
atto, il film si sposta completamente verso un'altra direzione,
spaccando buoni e cattivi e regalando antagonisti di cui non c'è
n'era bisogno.
Il finale è la cosa meno bella del
film. La storia basata su fatti reali non aiuta, il mordente è di un
thriller inflazionato nel suo bisogno di inserire, quando il trucco
banalmente avrebbe suggerito invece di togliere. La semina ha dato
troppi frutti ma almeno non si è attraccati sul paranormale o scelte
che all'ultimo avrebbero tolto quanto di buono, Nyholm, nella sua
atmosfera, soprattutto iniziale pre incidente scatenante, crea
supportato da una scenografia possente e naturalmente in grado di
evocare ogni stato d'animo.