Pietro, professore di liceo amato dai suoi studenti, trova l'amore, nel senso pieno del termine, con Teresa, un'ex studentessa. Da quando lei gli propone di confidarsi reciprocamente un segreto mai rivelato a nessuno le cose cambieranno profondamente. Diventeranno entrambi famosi ma la consapevolezza di ciò che Teresa sa e che potrebbe rivelare perseguiterà Pietro.
Confidenza dimostra perlomeno come alcuni film psicologici e sul sociale nostrani abbiano pochi competitor. Lucchetti e Germano, una coppiata assodata che ancora una volta dimostra pathos e una scelta di un soggetto difficile tutto fatto di intenzioni, gesti, sguardi e dialoghi intensi e mai banali.
Confidenza ha uno dei finali più belli visti quest'anno, uno di quelli per cui vorresti scomparire o perlomeno non essere nei panni di qualcuno. Luchetti ha lavorato non solo sull'espressività ma anche sui movimenti dei loro corpi come, per esempio, nella scena in cui Teresa, ancora studentessa, rifiuta il passaggio in macchina o in quella in cui Pietro è imbarazzato quando è con lei davanti a un gruppo di amici. I modi, le azioni, i comportamenti, i sotterfugi tutto lascia delle complicazioni che il film anche grazie ad un sapiente lavoro di montaggio crea e disfa diventando quasi un giallo nella sua struttura e nel dove voglia andare a parare
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