Una giovane ginnasta che cerca disperatamente di compiacere la madre esigente, scopre uno strano uovo. Lo nasconde e lo tiene al caldo, ma quando si schiude, ciò che emerge li sconvolge tutti
Dalla Finlandia nell'horror c'è sempre stata una profonda spaccatura. O pellicole davvero molto intense e interessanti come Sauna, Dogs don’t wear pants, Trasporto Eccezionale-Un racconto di Natale, Euthanizer oppure semi trashate a volte davvero ridicole come Dark Floors, Rendel, It cames from the desert, Imaginaerum.
Hatching secondo me è una perfetta via di mezzo pur essendo un body horror, un dramma sociale, un film in parte fortemente politico nel deflagrare un finto modello di famiglia patinata borghese che cova segreti nascosti.
C'è la nascita, il proibito, il doppelanger, la vendetta e la rivalsa, mistero e pathos dove la mano di una donna dietro la mdp rende bene una storia che presenta sotto testi interessanti come la maternità ed il conflitto generazionale tutto al femminile, dove gli uomini sono soltanto testimoni come viene espresso meglio che mai dal padre della protagonista, un personaggio di una passività inquietante.
Dispiace per il budget soprattutto nelle scene in cg dove l'uccello nato dall'uovo comincia a crescere e si vedono i limiti nella resa che a volte scade davvero in risultati pessimi.
Raccontando una storia a più livelli dove non sempre il ritmo è in armonia con la messa in scena e dove la recitazione gode per fortuna di intense performance, il film della Bergholm porta in scena la metafora per cui la schiusa è un orrore inquietante sul mostro che si nasconde dietro e dentro la perfezione.
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