Titolo: Girl on the third floor
Regia: Travis Stevens
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Tubi scoppiati, muri crepati e
materiali non meglio identificabili non era ciò che Don Koch si
aspettava quando ha convinto la moglie Liz di poter rimettere in
sesto da solo la nuova casa vittoriana che hanno preso. Sconvolto,
sotto costrizione e tentato dalle sue vecchie debolezze, Don finirà
presto per scoprire che la residenza ha alle spalle una storia tanto
oscura quanto sordida per cui non sarà tanto facile restaurarla.
Girl on the third floor è la ciliegina
sulla torta dove gli ingredienti horror sulle case infestate si danno
appuntamento per organizzare una bella orgia di sangue. C'è così
tanto assorbimento di opere cinematografiche in questo film che
citarle tutte vorrebbe dire scrivere un'altra recensione (quindi fate
questo bel giochetto quando lo guarderete).
Gli spunti iniziali sono pochi e quanto
mai dei classici sul cinema di genere, ma il fattore predominante è
quello per cui si prendono più direzioni, dalla vicina anonima che
sembra una sorta di deus ex machina sapendo in fondo già tutto, alla
famigliola americana che si appresta a cambiare vita (anche se il
protagonista proprio non ci riesce) e poi incursioni che avvengono in
maniera esagerata, alzando sempre di più la posta fino al capitolo
finale dove ovviamente viene mischiato tutto (fantasmi, mostri, orge,
palline che creano trasformazioni fisiche devastanti, la casa che
potrebbe da sola definirsi il mostro per le nefandezze compiute
al'interno) e molto altro ancora.
Un film che solo in alcuni momenti in
cui Don costruisce la nuova dimora sembra allungare e rendere
noiosetto il ritmo, ma per il resto c'è tanta e concitata azione, il
film non è che un bignami di tante cose già viste mischiate e
raffazzonate, ma alla fine non delude mai e tra cadaveri incollati
male dentro le pareti e una bella Lolita che si nutre solo di cazzi
per tormentare il malcapitato ci viene concesso un
bell'intrattenimento.
Due parole sulla crew. Stevens sta
nella produzione dell'horror come una sorta di Jason Blum. C.M. Punk
(altro lottatore di wrestling impiantato nel cinema) sembra Bruce
Campbell venuto male ma senza sfigurare e per finire Sarah Brooks è
una topa mozzafiato
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