Titolo: Fratelli d'Italia
Regia: Claudio Giovannesi
Anno: 2009
Paese: Italia
Giudizio: 3/5
Uno sguardo alle vite di tre
adolescenti di famiglie immigrate in Italia che frequentano un
istituto tecnico di Ostia.
Come ti ambienti a Ostia quando sei
cresciuto in un paese culturalmente molto diverso da quello
d'origine. Tre storie diverse tutte di seconda generazione, dove
ormai l'accento romano è sdoganato. La prima se vogliamo è quella
che ha più elementi e spunti su cui riflettere. Tra i tanti ambienti
ripresi, non solo uno, ma tutta la quotidianità che passa per le
istituzioni, la casa, la strada, i ristoranti e le discoteche. Il
lavoro è stato reso possibile sicuramente dagli ottimi rapporti che
c'erano tra maestranze e i giovani coinvolti nel progetto tutti molto
empatici e senza difficoltà a stare davanti alla telecamera, anzi.
La scuola nel rapporto con i compagni e
soprattutto nella prima storia con l'insegnante, è quello che ha un
valore pedagogico più importante perchè attraverso lo scontro tra
docente e alunno capiamo subito un sacco di elementi e il distacco
iniziale tra i due porta ad un rapporto di fiducia anche se a volte
in maniera troppo banale e telefonata.
Fratelli d'Italia, che pensavo parlasse
dei giovani fascisti, ha però degli evidenti limiti se non vogliamo
chiamarli problemi. C'è qualcosa in quella quotidianità che emerge
dai vissuti dei ragazzi e come si comportano che lascia intendere
come il fatto di sentirsi delle star gli abbia sicuramente
influenzati nella naturalezza dei gesti mentre dall'altro se il film
voleva documentare efficacemente i problemi dell'integrazione e del
retaggio culturale dei giovani che vivono, il forte dissidio di
trovarsi accentrati fra due culture di fronte al quale reagiscono con
la paura o con un atteggiamento ribelle, il risultato è un altro,
filmando invece dei ragazzi che dal punto di vista dell'integrazione
non hanno problemi, se non con i genitori che chi per la scuola, chi
per i valori religiosi si oppongono a questa condotta, trovando
nell'ambiente esterno altri collanti sociali.
Nessun commento:
Posta un commento