Titolo: War on Everyone
Regia: John Michael McDonagh
Anno: 2016
Paese: Gran Bretagna
Festival: TFF 34°
Sezione: Festa Mobile
Giudizio: 3/5
New Mexico, due poliziotti corrotti
decidono di ricattare e incastrare qualsiasi criminale incroci il
loro cammino. Ma le cose prendono una brutta piega quando cercano di
intimidire un criminale più pericoloso di loro due.
E'un film senza plagi e citazionismi esagerati l'ultimo film del buon McDonagh questo forse è vero, però tutta una serie di nutrite e spassose combinazioni non possono tenerlo troppo lontano da un frullato che potrebbe mischiare Wrong Cops (sempre di Tff si parla ma di qualche annetto fa) e un poliziesco, un buddy cop famoso influenzato dalle serie tv poliziesche degli anni ’80 come STARKSY AND HUTCH attraversando in lungo e in largo la location di BREAKING BAD.
L'action commedy in questione che
chiama in causa svariati sottogeneri, parte da una struttura molto
classica per finire in un fiume di sangue in fondo molto prevedibile
e scontato (e ovviamente il riferimento va come sempre ai giubbotti
anti proiettili) ma che portando agli eccessi del buono e cattivo
gusto il politicamente scorretto, riesce ad essere divertente e
adrenalinico, grottesco e demenziale e in più molto violento
contando che la coppia di poliziotti ama fare tutto ciò che non
andrebbe fatto dalle offese alle intimidazioni per finire alle
estorsioni e alla violenza gratuita. Grazie ad un montaggio frenetico
e una buona scelta del cast, il regista riesce a portare a casa un
film che si discosta da alcuni drammi del passato come la sua seconda
opera CALVARY per ritornare sul terreno fertile della commedia e
migliorarne solo in parte la struttura, simile per certi versi, che
accompagnava il suo esordio UN POLIZIOTTO DA HAPPY HOUR.
War on Everyone è la sintesi perfetta
dei primi due film del regista, una satira poliziesca condita con un
desiderio di vendetta.
Una scena che vale tutto il film è
l'arrivo dei due poliziotti in Islanda per cercare un informatore,
guardatela e non riuscirete a smettere di ridere. Allo stesso tempo
il film forse perchè come un fiume in piena cerca di toccare troppe
cose, finisce con il non essere sempre all’altezza lasciando
irrisolti argomenti fondamentali e toccandone altri con una fretta e
una superficialità preoccupante come il ragazzino ospitato da
Skarsgard Jr che racconta al poliziotto degli abusi subiti.
Nessun commento:
Posta un commento