Titolo: Jack Reacher-Punto di non
ritorno
Regia: Edward Zwick
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Jack Reacher ritorna con il suo marchio
di giustizia nel sequel Jack Reacher: Punto di non ritorno. Susan
Turner, maggiore dell'esercito che dirige la vecchia unità
investigativa di Reacher, viene arrestata con l’accusa di
spionaggio e Reacher, consapevole della sua innocenza, deve aiutarla
ad uscire di prigione e scoprire la verità dietro una grande
cospirazione del governo per proteggere i loro nomi e salvare le loro
vite. Fuggitivo dalla legge, Reacher scopre un potenziale segreto del
suo passato che potrebbe cambiare la sua vita per sempre.
Tom Cruise ovunque lo metti recita
sempre allo stesso modo. Quasi tutti i suoi film sono uguali, dalle
missioni impossibili (che tanto impossibili non sono se siamo
arrivati al sesto capitolo) ai film di fantascienza. Sono davvero
pochi i film in cui è riuscito ad uscire da un personaggio
costellato di stereotipi grazie al talento di alcuni registi
(Anderson,Mann,Kubrick).
Jack al suo secondo capitolo veste
nuovamente i panni dell'ex investigatore militare che strizza
l'occhio agli spy movie e sente da lontano l'aria di corruzione e
spionaggio che aleggia dietro questa grande cospirazione del governo
che Jack ha sempre difeso.
E'un film modesto, che strizza l'occhio
al passato, coniuga tutti i luoghi comuni possibili e immaginabili
(la storia d'amore con la sua collega/capo, la figlia ritrovata) si
nutre delle scazzottate vecchia maniera e dei clichè dei film di
genere anni '80, del rifiuto per gli effetti digitali a favore di
sequenze d'azione realizzate in maniera artigianale.
Come action-movie funziona bene,
narrativamente ben scandito e uno degli elementi migliori e
sicuramente la lotta e la sfida con un altro contractors ingaggiato
dal governo per uccidere Jack (una sorta di Ryan Gosling dei poveri).
Insomma la solita corsa in giro per l'america tra una scena d'azione
e un dialogo che cerca di essere ironico ma viene scandito dalla
monolitica faccia di Reacher.
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