Titolo: Ava's Possession
Regia: Jordan Galland
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Una giovane donna prova a riprendersi
da una possessione demoniaca
Credo che sia ora di da dare un taglio
ai film sulla possessione.
Hanno in comune troppi elementi già
visti e puntano su storie che si differenziano per pochi particolari
legati ad un plot ormai abusato e soggetti che sembrano ripetere
sempre le stesse cose.
Questo strano esempio però qualcosa di
nuovo riesce a tirarlo fuori anche se nonostante l'idea, non riesce a
sfruttare il materiale a dovere, diventando presto di una noia
mortale e cercando in uno stile e una messa in scena poco incisivi
l'effetto a sorpresa.
Di fatto siamo in una non ben precisata
società dove sembra che sia normale che i demoni si impossessino
delle fanciulle. Ci sono comunità terapeutiche, percorsi di
auto-sostegno, insomma si cerca di darsi da fare come se fossero
delle specie di tossiche in cerca del Sert adatto a loro.
Il problema è il dopo.
Lo script parte proprio dalla
post-possessione di Ava e tutti i casini che ha combinato la giovane
fanciulla come picchiare ragazzi spaccando le teste sui monitor,
terrorizzare il nucleo familiare, distruggere la casa, spaventare
l'avvocato e alcune mignotte compreso il loro pappone.
Quindi apprendiamo assieme alla
protagonista ciò che di brutto ha fatto e che lei ovviamente non
ricorda. C'è però da dire che nonostante un impianto ironico a
tratti doverosamente odioso visto il genere (e a meno che tu regista
non sia un mezzo genio, ti prego lascia perdere), il film nella
maggior parte della narrazione è davvero lento e noioso e fatica ad
avere quel tipico ritmo che connota il sottogenere.
Il motto del regista e di chi punta su
film di questo tipo è quello di normalizzare una situazione
paranormale creando commedie hipster ad hoc.
Però siamo ben distanti da film come
All
Cheerleaders Die e
compagnia varia, i quali fondono elementi diversi e riescono ad
essere convincenti.
Ava's Possession no e la scena finale
come il climax sono di una stupidità rara.
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