Titolo: Rubber’s Love
Regia: Fukui Shozin
Anno: 1996
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5
Giudizio: 3/5
Alcuni scienziati capitanati da Tanizaki fanno delle strane ricerche per potenziare le capacità psichiche delle persone mediante torture e iniezioni rettali di etere.
Fukui Shozin il regista dell’insopportabile 964 PINOCCHIO gira questo film in cui possiamo ritrovare almeno in parte le tematiche care del regista che vanno dall’agonia allo squallore più profondo. Questo film almeno in parte bisogna ammettere che seppur delirante riesce ad essere fruibile. Siamo nell’anarchia pura dal punto di vista dell’estremismo delle immagini.
L’underground estremo giapponese.
I personaggi principali Shimika, Kiku, Akari, Motomya e Subashi sono tutti dei pazzi che brancolano in un laboratorio senza precisi obbiettivi il che dimostra ormai l’indubbio interesse di Shozin nel mostrare con novizia di particolari immagini disgustose e estreme senza dover per forza dare una connotazione su tutte le scene che si susseguono.
Dal punto di vista della regia il film assume uno spessore decisamente differente dal precedente film. La fotografia in b/n è funzionalissima con la scelta di girare praticamente un film solo in interni in cui anche la scenografia curatissima in ogni scena serve a dare enfasi alla circostanza.
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