Titolo: Avengers-Endgame
Regia: Russo Brothers
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
In seguito alle azioni di Thanos nel
precedente Avengers: Infinity War la popolazione
dell'intero universo è stata dimezzata e tra i caduti c'è stato
anche Nick Fury. Ma prima di morire questi è riuscito a lanciare un
messaggio nello spazio alla potentissima Capitan Marvel, che tornata
sulla Terra e di fronte a un gruppo di Avengers afflitto dalla
sconfitta e dal lutto, vuole prendere le cose in mano.
Penultimo film della terza fase
dell'universo Marvel. Ultimamente siamo inondati da universi diversi
nel cinema o fenomeni culturali titanici, una cultura pop sempre più
intensa che come in questo caso non ha mai puntato così in alto, 11
anni di storia per 21 film e oltre 44 ore di intrecci narrativi
definito dall'Hollywood Reporter come "la cosa più vicina ,
tra quelle create nel mondo moderno, alla mitologia greca".
Che piaccia o no, un traguardo
cinematografico così imponente è senza precedenti.
Ed è in questa condizione che
ritroviamo i sopravvissuti del capitolo trascorso.
Girarli ambedue contemporaneamente deve
essere stato enormemente complesso soprattutto per chi non si è
fatto mancare nessun collegamento con i film passati ( e non parlo
solo di Avengers-Infinity
Wars
) basta pensare alla scena
nell'ascensore di Cap, o altre simili sparse per tutta la prima parte
omaggiando svariati film nello stesso universo.
Tre atti, tre macro capitoli, tutti
scanditi in maniera profondamente disparata sia per forma che per
intenti.
Sconfitta/Fallimento-Rinascita-Scontro/combattimento
finale. Come tutte le strutture archetipiche anche qui i temi su cui
ci si sofferma di più per ovvi motivi sono quelli del sacrificio e
del fallimento.
Il film apre con una famiglia, quella
di Occhio di Falco, che viene divisa e finisce con un altro
importante momento dove vediamo tutti assieme finalmente uniti
(quella stessa grande famiglia in cui più di uno decide di
sacrificarsi). Dunque la famiglia, i legami, sono l'elemento più
importante su cui vengono diramate le azioni e le scelte dei
personaggi, quegli stessi legami che all'inizio del film vedono gli
Avengers divisi ma che non aspettano altro di tornare assieme.
I viaggi nel tempo. Era logico e
scontato che ci fossero. Il Regno Quantico era già materia trattata
e d'altronde era impossibile aspettarsi un'altra linea narrativa.
Vengono sfruttati bene, anche se l'inghippo di come arrivarci, arriva
ancora una volta in maniera piuttosto affrettata con Stark che sembra
destarsi da un sogno e capire in pochi secondi come costruire il
meccanismo e Cap e Peggy Carter che difficilmente hanno potuto vivere
in tutti quegli anni senza alterare nessun evento.
Uno stratagemma narrativo non
particolarmente originale.
I combattimenti. Sono centellinati nei
primi due atti (il precedente film d'altra parte ne ha concessi
tanti) per arrivare a quello finale che mette tutti a tacere,
confermando abilità, gestione di troupe sofisticatissime, e l'aver
inserito tutti i personaggi (ma proprio tutti)
Endgame ha sì una storia interessante,
complessa, insensata, multiforme, dove dal secondo atto i gruppi si
divideranno per cercare le gemme nelle location che abbiamo già
scoperto nel precedente capitolo.
Cerca rispetto al primo di inserire
molta più ironia soprattutto nei dialoghi e in alcune slapstick
(funzionando bene in alcuni casi mentre inciampa ripetendosi troppo
con altri ad esempio Thor) finendo per concentrarsi su alcuni
personaggi mettendone da parte altri e senza infine spiegare alcuni
dove siano finiti (Loki)
Infine cita il suo stesso universo e
riprende i diktat lasciati aperti chiudendoli nella maniera più
epica possibile (forse pure troppo)
Il cast. Anche qui l'operazione è
stata ambiziosa per aver avuto il numero più alto di star mai viste
in un film.
Ritmo. Rispetto al film precedente,
seppur la materia da trattare sia molto meno concitata, non ci sono
paragoni. In questo caso l'effetto stiracchiamento è palese anche se
ciò non comporta un calo dell'attenzione ma di sicuro il fatto che i
combattimenti e l'azione sia drasticamente diminuita si fa sentire.
Personaggi. Era ovvio che su alcuni ci
si concentrasse di più, ma proprio su questi come ad esempio Captan
Marvel, sfruttata pochissimo, converge in maniera disarmonica con il
resto degli Avengers arrivando dalle retrovie quando ormai il peggio
è passato e in maniera peraltro drastica senza nessuna spiegazione.
Tutto questo porta a più di tre ore di
film che viaggiano senza ripensamenti, cali drastici o sotto storie
marginali. Alla fine quello che si pensava dovesse succedere è
accaduto.
Dal momento che tre dei sei Avengers
originali non ci sono praticamente più, ognuno ha scelto la propria
strada, il proprio destino, rimanendo attaccato ai cari del passato o
scegliendo gli "Imrama", viaggiando così per il resto
della propria vita a caccia di mondi diversi esplorando viaggi
meravigliosi.
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