domenica 28 aprile 2019

Avengers-Endgame


Titolo: Avengers-Endgame
Regia: Russo Brothers
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

In seguito alle azioni di Thanos nel precedente Avengers: Infinity War la popolazione dell'intero universo è stata dimezzata e tra i caduti c'è stato anche Nick Fury. Ma prima di morire questi è riuscito a lanciare un messaggio nello spazio alla potentissima Capitan Marvel, che tornata sulla Terra e di fronte a un gruppo di Avengers afflitto dalla sconfitta e dal lutto, vuole prendere le cose in mano.

Penultimo film della terza fase dell'universo Marvel. Ultimamente siamo inondati da universi diversi nel cinema o fenomeni culturali titanici, una cultura pop sempre più intensa che come in questo caso non ha mai puntato così in alto, 11 anni di storia per 21 film e oltre 44 ore di intrecci narrativi definito dall'Hollywood Reporter come "la cosa più vicina , tra quelle create nel mondo moderno, alla mitologia greca".
Che piaccia o no, un traguardo cinematografico così imponente è senza precedenti.
Ed è in questa condizione che ritroviamo i sopravvissuti del capitolo trascorso.
Girarli ambedue contemporaneamente deve essere stato enormemente complesso soprattutto per chi non si è fatto mancare nessun collegamento con i film passati ( e non parlo solo di Avengers-Infinity Wars ) basta pensare alla scena nell'ascensore di Cap, o altre simili sparse per tutta la prima parte omaggiando svariati film nello stesso universo.
Tre atti, tre macro capitoli, tutti scanditi in maniera profondamente disparata sia per forma che per intenti.
Sconfitta/Fallimento-Rinascita-Scontro/combattimento finale. Come tutte le strutture archetipiche anche qui i temi su cui ci si sofferma di più per ovvi motivi sono quelli del sacrificio e del fallimento.
Il film apre con una famiglia, quella di Occhio di Falco, che viene divisa e finisce con un altro importante momento dove vediamo tutti assieme finalmente uniti (quella stessa grande famiglia in cui più di uno decide di sacrificarsi). Dunque la famiglia, i legami, sono l'elemento più importante su cui vengono diramate le azioni e le scelte dei personaggi, quegli stessi legami che all'inizio del film vedono gli Avengers divisi ma che non aspettano altro di tornare assieme.
I viaggi nel tempo. Era logico e scontato che ci fossero. Il Regno Quantico era già materia trattata e d'altronde era impossibile aspettarsi un'altra linea narrativa. Vengono sfruttati bene, anche se l'inghippo di come arrivarci, arriva ancora una volta in maniera piuttosto affrettata con Stark che sembra destarsi da un sogno e capire in pochi secondi come costruire il meccanismo e Cap e Peggy Carter che difficilmente hanno potuto vivere in tutti quegli anni senza alterare nessun evento.
Uno stratagemma narrativo non particolarmente originale.
I combattimenti. Sono centellinati nei primi due atti (il precedente film d'altra parte ne ha concessi tanti) per arrivare a quello finale che mette tutti a tacere, confermando abilità, gestione di troupe sofisticatissime, e l'aver inserito tutti i personaggi (ma proprio tutti)
Endgame ha sì una storia interessante, complessa, insensata, multiforme, dove dal secondo atto i gruppi si divideranno per cercare le gemme nelle location che abbiamo già scoperto nel precedente capitolo.
Cerca rispetto al primo di inserire molta più ironia soprattutto nei dialoghi e in alcune slapstick (funzionando bene in alcuni casi mentre inciampa ripetendosi troppo con altri ad esempio Thor) finendo per concentrarsi su alcuni personaggi mettendone da parte altri e senza infine spiegare alcuni dove siano finiti (Loki)
Infine cita il suo stesso universo e riprende i diktat lasciati aperti chiudendoli nella maniera più epica possibile (forse pure troppo)
Il cast. Anche qui l'operazione è stata ambiziosa per aver avuto il numero più alto di star mai viste in un film.
Ritmo. Rispetto al film precedente, seppur la materia da trattare sia molto meno concitata, non ci sono paragoni. In questo caso l'effetto stiracchiamento è palese anche se ciò non comporta un calo dell'attenzione ma di sicuro il fatto che i combattimenti e l'azione sia drasticamente diminuita si fa sentire.
Personaggi. Era ovvio che su alcuni ci si concentrasse di più, ma proprio su questi come ad esempio Captan Marvel, sfruttata pochissimo, converge in maniera disarmonica con il resto degli Avengers arrivando dalle retrovie quando ormai il peggio è passato e in maniera peraltro drastica senza nessuna spiegazione.
Tutto questo porta a più di tre ore di film che viaggiano senza ripensamenti, cali drastici o sotto storie marginali. Alla fine quello che si pensava dovesse succedere è accaduto.
Dal momento che tre dei sei Avengers originali non ci sono praticamente più, ognuno ha scelto la propria strada, il proprio destino, rimanendo attaccato ai cari del passato o scegliendo gli "Imrama", viaggiando così per il resto della propria vita a caccia di mondi diversi esplorando viaggi meravigliosi.


Nessun commento:

Posta un commento