Titolo: Deepwater-Incubo sull'oceano
Regia: Peter Berg
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Il 20 aprile 2010 sulla piattaforma
trivellatrice semisommergibile Deepwater Horizon, situata al largo
della costa della Lousiana, 126 lavoratori si sono trovati immersi
nel peggior scenario possibile: una devastante esplosione, che ha
causato un inferno di fuoco, undici vittime e uno sversamento di
greggio nell'oceano riconosciuto come il più grave disastro
ambientale della storia.
L'idea di cinema di Berg con il suo
attore feticcio Walhberg è quella che meglio riassume lo spirito
reazionario di un paese. Probabile a questo punto che gente come lui,
Snyder, Bay & soci, potrebbero diventare ministri della cultura
grazie a Trump. Pensate cosa potrebbe succedere...
Incubo sull'oceano riprende una
tragedia nota a tutti, di cui si è molto parlato, ma che nel giro di
poche settimane è stata dimenticata per dare spazio ad altre
tragedie.
Da questo punto di vista il film cerca
di mettercela tutta. I protagonisti ovviamente hanno le facce di
Wahlberg, Russel e Malkovich e il film in una struttura solida ma
prevedibile, mostra con l'impiego di costosi effetti speciali,
l'epopea della tragedia e tutti gli effetti perversi e le conseguenze
inattese che ha provocato nell'impatto ambientale, nell'oceano,
nell'ecosistema.
Il film cerca in modo sintetico di
mostrare le falle del sistema e delle politiche, i controlli e la
manodopera che la British Petroleum non ha voluto prendere e
considerare così i rischi.
Mostra l'eroe di turno Mike Williams
impegnato a salvare il suo capitano e il resto della squadra prima di
tornare tra le braccia della moglie e della figlia.
Un film a stelle e strisce in tutto e
per tutto, senza troppo sbandierare sentimenti e ostilità, mostrando
l'americano medio interessato solo al suo orticello e il dovere di
difendere il sangue nero della terra. Rimane uno di quei film di cui
l'America ha stranamente bisogno per insistere e ripetere una delle
litanie crocifisse nel cuore di ogni yankee reazionario.
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