Il XVII secolo. Un villaggio livone svedese. Tra piogge torrenziali e cieli oscuri, i contadini si ubriacano insieme agli aristocratici che si abbandonano ai piaceri carnali. Nel frattempo, la casta religiosa – con una devozione ipocrita – li esorta a temperare i loro peccati. Quando una reliquia antica scompare, una donna viene accusata di stregoneria, spingendo un lupo mannaro autoproclamato – noto anche come Cane di Dio – a intervenire con un dono davvero singolare: “Le Palle del Diavolo”. La comunità viene subito sconvolta, la follia inizia a calare mentre l’edonismo prende il sopravvento, e il villaggio precipita in un miscuglio di sesso e violenza, dove il desiderio è lasciato libero e la moralità rapidamente dimenticata.
Dog of God in concorso al ToHorror è una deliziosa sorpresa lettone d'animazione con il rotoscopio.
Un film complesso politicamente scorretto ambientato nel medioevo. Parla di stregoneria, esseri soprannaturali come il Cane di Dio, streghe, rituali, orge, tutto in una comunità barbaramente composta di bifolchi dove l'ipocrisia appartiene a quasi tutti i membri eccetto poche eccezzioni
Neze la cameriera affascinante che dalle pozioni viene additata come capro espiatorio e vittima sacrificale dal villaggio per quanto sta accadendo; Buckholz il prete e la sua sessualità repressa e il sadico rapporto con il piccolo chirichetto irrequieto e zoppo di Klibis; per finire il barone Klodt che pensa solo a soddisfare i piaceri carnali della moglie
Dog of God si apre con scenari devastanti del cane di Dio in catene che strappa le palle a una creatura per poi farci piombare in questo villaggio dove tutto sembra purulento e senz'anima.
Un contesto storico fantastico che riesce a celebrare il potere duraturo del folklore locale, della rinascita ma anche della lotta contro l'oppressione e la resistenza. Nel finale abbiamo un altro omaggio a Suskind per un cartoon adulto che suggestiona ed attrae ripercorrendo periodi bui della storia, quando l'ignoranza è la carestia finivano per condizionare idee e convinzioni umane, inducendo le genti ad affidarsi a leggende ed eresie rese più credibili dalla superstizione diffusa e dilagante.



































