Una giovane donna serve un gruppo di
ospiti privilegiati a una cena in una casa isolata nelle zone rurali
del Galles. Gli ospiti riuniti non si rendono conto che stanno per
consumare la loro ultima cena.
La natura può vendicarsi in diverse maniere e fattezze. Ad esempio prendendo le sembianze di una donna, di qualcosa scampato ad un incidente o forse deceduta in esso ma riplasmata dagli elementi naturali, uno Swamp Think al femminile molto seducente. In questo clima, l'atmosfera di Feast è incredibile per quanto sia patinata e minimale.
Una casa hi tech, una famiglia disfunzionale dove ognuno sogna la fine dell'altro, destini segnati e una corruzione che serpeggia tra i membri per cercare di salvaguardare i propri interessi con gli ospiti o benefattori che prenderanno parte al banchetto e alla tragedia.
Cadi, la protagonista, rappresenta l'elemento che destabilizzerà mano a mano ogni membro portandolo alla follia e alla disperazione, andando a logorare le proprie paure, lasciando dietro di se una voragine di violenza e crudeltà e facendo mano a mano venir fuori la componente folkloristica e ambientalista nonchè la lotta sociale per le classi meno abbienti come quella di Cadi.
Un thriller sottotono che fino alla fine del secondo atto rimane misterioso, un giallo ambientalista patinato da una fiaba nera folkloristica e post contemporanea. Un film con una galleria di scene assolutamente ed esteticamente scioccanti e cruente senza contare un bel climax che riesce a dare enfasi ad un finale scoppiettante.
Nessun commento:
Posta un commento