Titolo: Sweet Virginia
Regia: Jamie M.Dagg
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
In una piccola cittadina dell'Alaska,
un ex star del mondo del rodeo fa amicizia con un ragazzo. Non sa che
è proprio lui il responsabile di un omicidio che ha scosso la
comunità.
Sweet Virginia è un film con John
Bernthal.
Parto citando il nome dell'attore, che
di solito non faccio mai, perchè è lui l'epicentro della storia o
meglio è colui che riesce a portarsi sulle spalle tutto il peso del
film come ha dimostrato in altre pellicole dal momento che qui
nonostante le buone intenzioni ci sono degli sbadigli importanti.
Un attore molto fisico, un fisic du
role, ma anche un attore molto drammatico che ha saputo
caratterizzare e dare spessore a personaggi che altri attori
avrebbero interpretato alla solita maniera.
Siamo di nuovo in America, quella
selvaggia, dove la giustizia è affar proprio e la vendetta personale
o i killer spietati (contractors) si muovono all'interno di locali
notturni uccidendo a sangue freddo.
Il secondo film di M.Dagg, pur senza
trovarci di fronte a niente di impressionante e suggestivo, ha
comunque dei lati essenziali che danno prova di come nell'intricata
matassa narrativa, la vicenda procede per frammenti diegetici,
mostrando diversi personaggi e diverse storie in un'alternanza che
non convince sempre ma che alla fine funziona.
Una violenza senza fine, quasi
misteriosa e nascosta o taciuta, in cui non tutto riesce a quadrare
perfettamente, dimostrando la volontà, ma non la completa riuscita
di un noir di stampo indie che cerca di procedere per accumulo e
finire con un climax finale di violenza e di scontro a fuoco tra due
personaggi che seppur sulla carta sembrino molto distanti, in realtà
hanno diversi fattori in comune e la loro battaglia dipende anche da
questo.
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