Titolo: Bare
Regia: Natalie Leite
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Una ragazza de Nevada si innamora di
una vagabonda che la introduce in un mondo di spogliarelli, droghe,
ed esperienze metafisiche che le insegneranno come ciò che accade
nella vita reale è velato di oscure fantasie.
Sarah è una ragazza che ha difficoltà
con l'altro sesso e non riesce a trovare un lavoro che la soddisfi.
Quando incontra in un market la folle Pepper, inizia una strana e
intensa amicizia sempre giocata su doppi sensi che prenderà una
deriva queer da circa metà film in avanti, tra una palpante
provocazione erotica e un disequilibrio in cui Pepper e a tutti gli
effetti una schizzofrenica.
Bare sembra l'ennesima versione con un
nome diverso del magnifico THELMA & LOUISE, in cui però, in
questo film, i fatti narrati non sono molti arenandosi su una
quotidianità senza enfasi e colpi di scena. La Leite scrive, dirige
e produce con la sua Purple Milk assieme alla collega Alexandra Roxo,
due filmaker indipendenti di Brooklyn. Cercando di mettercela tutta a
livello di inquadrature e stile tecnico, sfruttando luci e ombre e
facendo risaltare molto i colori all'interno del film per delineare
emozioni e paure.
Purtroppo il risultato non basta.
Come dark comedy non sembra trovare mai
quel guizzo che ci si poteva aspettare facendo intravedere un
potenziale che non decolla mai.
L'idea poi è curiosa ma neanche così
strana o avvincente.
Le due registe che si definiscono
femministe e queer, hanno lavorato come stripper in un locale per
camionisti del New Mexico, un posto “dove le stripper vanno a
morire”, filmando tutto e raccogliendo le storie delle donne per il
loro documentario EVERY WOMAN.
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