domenica 21 febbraio 2016

Survivalist

Titolo: Survivalist
Regia: Stephen Fingleton
Anno: 2015
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

In un’epoca di carestia, il “survivalista” vive grazie a un piccolo appezzamento di terra nascosto nella foresta, proteggendo il raccolto dagli intrusi con un fucile e delle trappole improvvisate. Ma i lunghi anni di solitudine si pagano a caro prezzo e l’uomo inizia a perdere contatto con la realtà. Tutto cambia quando una donna affamata e la giovane figlia scoprono la fattoria. Alla disperata ricerca di cibo e di un tetto, la madre offre la figlia per una notte in cambio di ospitalità. Travolto dal desiderio, il survivalista infrange il suo rigido codice di autoconservazione e accoglie le due donne.

Quando hai un'idea, nemmeno tanto originale, ma la strutturi in modo atipico e con pochissimi soldi i risultati possono essere devastanti o di un realismo che cattura subito l'interesse dello spettatore.
L'opera prima di questo nuovo talento inglese, è quest'anno ho dovuto scrivere questa frase numerose volte, appartiene alla seconda categoria.
Il punto di forza di Survivalist, a parte l'ambientazione con un bosco idilliaco, il cast funzionale e il modo di sfruttare la telecamera e la luce, e proprio quello della regia secca e di uno stile molto crudo, senza mai cadere nella banalità o nella forzatura.
Tutti cercano di usare tutti, perchè in fondo l'obbiettivo è la sopravvivenza.
Il dramma post-apocalittico da questo punto di vista può davvero essere un vaso di Pandora ma più per gli effetti, le location e il make-up, per il modo di intrappolare un trio di persone attorno ad un concetto e renderli prigionieri di loro stessi in un microcosmo che sembra un limbo che ha riportato la natura ad essere di nuovo predominante.
Survivalist poi non ci comunica nulla su ciò che è successo e come mai la civiltà, o i residui, vivano in quelle condizioni. Compare solo un grafico all'inizio che mostra oscillazioni tra popolazione e petrolio. Per alcuni aspetti, Survivalist è addirittura meglio di quanto potessi aspettarmi.
Il finale solo non mi ha molto convinto, troppo prevedibile e scontato, anche se dall'altra non cede come dicevo ai compromessi ma arriva subito al punto.



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