Titolo: Den
Regia: Zachary Donohue
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Elizabeth, una giovane donna che studia
le abitudini di coloro che usano le videochat per la sua tesi di
laurea, è testimone dal chiuso del suo appartamento di un brutale
omicidio online. Si ritroverà così al centro di incubo in cui lei e
i suoi cari sembrano destinati alla stessa raccapricciante fine
toccata alla prima vittima…
Ancora un found-footage o mockumentary
(spesso i sotto-generi sembrano convergere), ma in questo caso, non
su mostri e paure legate ad un mondo rurale ormai sempre meno
sconosciuto, ma quella che a tutti gli effetti vuole essere
un'indagine sui media in un "home Invasion" versione 2.0 in
particolare sullo studio "tecno-antropologico" della chat
Den rimanendo 24 ore al giorno connessa.
Se da un lato lo spunto di partenza e
alcune intuizioni sulla gestazione del tema possono rivelarsi
interessanti, il film crolla proprio nel momento in cui vuole cercare
di diventare un thriller/splatter con omicidi seriali in rete, una
poco convincente retromarcia delle forze dell'ordine e una Elizabeth
che vuole vedere chiaro senza averne gli strumenti.
Quello che mi stupisce, è che ci si
meraviglia di fronte ad una chat come questa, in una
post-contemporaneità ormai risucchiata dai media, in cui ci
prestiamo sempre di più come cavie pubblicitarie a tutti gli
effetti.
Avrei indirizzato di più sulla critica
e su quello che tramite l'uso del desktop del pc, poteva cercare di
regalare.
La setta, i maniaci e tutto il resto,
non fanno davvero più paura, sono spesso il risultato di una
pornografia on-line sempre più consolidata e che genera conseguenze
inattese ed effetti perversi.
Nessun commento:
Posta un commento