Henry Sugar, un uomo ricco che non ha mai lavorato in vita sua, viene a conoscenza attraverso un quaderno dell'esistenza di un guru, Imdad Khan, che riesce a vedere senza usare gli occhi. I medici e gli specialisti sono inizialmente dubbiosi di questa sua capacità ma poi, dopo averlo messo alla prova, hanno scoperto che il suo talento era autentico. Decide così di imparare questa tecnica per poter imbrogliare al gioco d'azzardo.
Nello stesso anno Anderson ci ha dato ben tre opere. Anche se di un mediometraggio si parla Henry Sugar parte da un testo ritrovato in una biblioteca per fare una desamina su un personaggio che ha creato una sorta di evento improbabile e il nostro protagonista che vuole emularlo senza sapere poi come sfruttare la sua stessa abilità. Sicuramente meno ispirato, molto romanzato, con Ralph Fiennes che dopo il Deratizzatore, la terza opera sempre di quest'anno, ritorna alla corte di Anderson con il solito manipolo di attori stellari e la new entry Benedict Cumberbatch che con la sua elegenza british riesce subito a integrarsi nella sue cornici.
Perchè di cornici si tratta, di scene clamorosamente studiate alla perfezione con un reparto tecnico dove la scenografia e la fotografia sono sempre molto incisive spettacolarizzando ogni elemento. Per qualsiasi attore recitare con Anderson deve sicuramente essere un'esperienza esaltante dando la possibilità di esercitare il proprio estro su personaggi così tagliati con l'accetta che sembrano far parte di una compagnia teatrale recitando su un palcoscenico e dimostrando di conoscersi quasi a memoria. Ritorna Roald Dahl dopo uno dei capolavori del regista ovvero Fantastic Mr Fox
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