Titolo: Castello invisibile
Regia: Keiichi Hara, Takakazu Nagatomo
Anno: 2022
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5
Una bambina entra in un portale per poi ritrovarsi in un castello su un'isola dove dovrà trovare una chiave nascosta
E' abbastanza complessa la trama e lo svolgimento di questo lungometraggio d'animazione nipponico. Ci troviamo come sempre di fronte ad un'opera matura, solida, in grado di soddisfare tutti i target anche se quelli forse destinati a fruirne meno sono proprio i giovani. Perchè è un film che parla della complessità dei ragazzi in maniera molto adulta è per questo diventa ermetico, ambizioso e forse ostico per gli stessi adolescenti da poter essere compreso a pieno.
E' una favola nera ritrasformata con tanti archetipi di genere e strumenti appartenenti proprio alle fiabe, mischiati e riplasmati per creare un ibrido tra realtà e fantasia, tra due mondi dove nessuno è esente da difetti. Dove si può cercare di scappare da un lupo famelico, il deus ex machina, nella dimensione fantastica, ma non si riesce a scappare da uno stupro da parte dello stesso genitore nella vita reale. Specchi, dimensioni, una ragazzina con la maschera da lupo che solo nel finale scoprirà chi è veramente. Un film che parla di incanto e meraviglia ma anche di paure e angosce.
Affrontare i pericoli e le difficoltà però possono diventare meno complessi se superati assieme come gruppo, mettendo insieme un manipolo di ragazzini così diversi per ceti sociali e caratterizzazioni. Il castello invisibile è un film molto bello, però con quella complessità che anzichè diventare un punto forte, non riesce ad andare fino in fondo lasciando diversi punti di domanda.
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