In un passato lontano, Aldo ha tradito Vanda e abbandonato i suoi figli a Napoli. A Roma ha ricominciato con Livia, una collega e una 'voce' più gentile. In mezzo due figli, Anna e Sandro, che crescono e covano un avvenire di rancori. Vanda tenta il suicidio, Aldo non cede al ricatto ma qualche anno dopo torna a casa e riannoda i lacci sciolti. Aldo e Vanda escono intatti dalla crisi ma è solo apparenza. A guardarli da vicino le crepe e le riparazioni saltano agli occhi. La débâcle è dietro l'angolo, Anna e Sandro pure.
«Dalla crisi di tanti anni fa abbiamo imparato entrambi che per vivere insieme dobbiamo dirci molto meno di quanto ci tacciamo»
E'una commedia drammatica che in quarant'anni racconta la difficile relazione di Aldo e Vanda, delle loro paure, dei lacci che servono a tenere legata una famiglia, agli impegni quotidiani e alla responsabilità. Vanda sembra più l'emblema, la bandiera di questi valori. Al contrario Aldo rappresenta la tempesta, un uomo che non è in grado di amare ma solo di possedere.
La metafora della scatoletta che Livia gli regala dove lui conserva l'unico elemento che davvero conta (le foto di lei nuda) è uno dei topoi della storia su cui sembra diramarsi una certa ideologia del personaggio e tutto ciò che ne consegue fino al climax finale davvero un bel colpo di scena.
Perchè alla fine le colpe e le violenze psicologiche sembrano ripercuotersi sui figli i quali sono chiamati in causa e non sempre dimenticano i propri vissuti arrivando quando meno uno se lo aspetta a conseguenze inattese ed effetti perversi.
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