Remy, una giovane donna ingenua e devota, viene cacciata dal suo culto religioso. Senza un posto a cui rivolgersi, si immerge nel mondo sotterraneo delle prostitute di camionisti sotto la tutela di Sadie, Riley, Liv e Levi, la loro signora, Nora, e l'enigmatico avvocato locale, lo sceriffo Rex.
Rieccoci con i fanatismi religiosi. Swab è un autore interessante a cui piace filmare la devastazione, la gioventù bruciata, il disastro psicologico ed emotivo, i loser, i reietti e i tossici in generale.
Candy Land, nome in codice di un’uscita autostradale, da qualche parte nel Montana, che comprende una stazione di servizio, un motel e un grosso parcheggio, parla di un disagio vissuto da un gruppo di ragazzi i quali aiutandosi a vicenda riescono comunque a farcela senza muoversi mai da una location torbida dove a parte polvere e camionisti non sembra esserci molto altro.
Ed è qui che decidono di mietere la loro punizione divina questo gruppo religioso fanatista che come in tanti film che abbiamo vissuto, non hanno altri sistemi organizzatori di senso se non quelli del dogma in cui credono. Il loro sistema organizzatore di senso è solo e soltanto la religione. Allora da quella che apparentemente potrebbe sembrare una vittima sacrificale, ecco che proprio lei diventa la femme fatale, timida e riservata, casta e immacolata, che nel suo silenzio in realtà cova con i confratelli un piano diabolico che come spesso capita, o è capitato, porta ad un sacrificio di massa.
Candy Land è un exploitation, sanguinolento, slasher, erotico, pieno di nudi e scene di sesso, dove uno sceriffo pur di ricevere affetto dal corpo di un giovane ragazzo chiude gli occhi e agisce come una sorta di protettore dei più deboli.
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