Titolo: Street Trash
Regia: Jim Muro
Anno: 1987
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
In Bowery Street la vita ha un suo
tran-tran (pur fra furti, omicidi e violenze carnali). A sconvolgerla
(si fa per dire) arriva l'introduzione di un terribile liquore, il
Viper, che, ingerito, fa scoppiare (letteralmente) il bevitore
Street Trash è un melting movie (un
sottogenere del body horror) un film cazzaro e coraggioso per l'anno
in cui era uscito. Un figlio illegittimo e clandestino della Troma.
Un prodotto purulento di nefandezze, scene grottesche portate
all'eccesso, un horror low budget e uno splatter estremo che dilata
ogni cosa che trova cercando di esagerare e portare al massimo temi
come quello dell'antropofagia, necrofilia, scatologia, tra risate,
urla e scene di degrado urbano che mostrano come location un cimitero
di automobili nella Bowery di Manhattan, una terra di nessuno dove
tutto è concesso purchè rimanga arginato in quel limbo.
Uno scontro tra ricchi e poveri sulle
diseguaglianze sociali dove la banda di barboni derelitti vive
obbedendo alle regole di un leader sanguinario e folle tornato dalla
guerra del Vietnam con svariati neuroni in meno e un desiderio di
vendetta senza eguali che in un gesto di follia nella Manhattan bene
uccide un autista spaccandogli la testa dentro il finestrino.
Il film di Muro, operatore di steadycam
di molti film horror pur con spunti vagamente fantascientifici è un
film provocatorio e allucinato che non lesina sgradevolezze visive,
costruendo una galleria di situazioni tragicomiche, crude, violenze
carnali, feroci e irriverenti, dove tutti i personaggi sono delle
caricature e l'unico rapporto tra benestante e povero e dato dalla
ragazza che lavora nello sfasciacarrozze e il fratello minore del
protagonista.
Troppe le scene indimenticabili tra
tutte la bizzarra partita di rugby con i genitali di un clochard
appena evirato. Romero, Morrissey, Kaufmann, Waters e Barker stuprati
all'inverosimile.
E'stato definito l'horror più
raccapricciante e sessuofilico dell'anno. Muro che poi è scomparso
dalle scene come se avesse bevuto anche lui della pozione magica
rimarrà nell'olimpo per averci regalato un film figlio del non-sense
e del degrado più totale riuscendo a sublimare in qualche modo una
materia rivoltante e sgradevole, ai limiti dell'hard.
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