martedì 14 luglio 2020

Street Trash


Titolo: Street Trash 
Regia: Jim Muro
Anno: 1987
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

In Bowery Street la vita ha un suo tran-tran (pur fra furti, omicidi e violenze carnali). A sconvolgerla (si fa per dire) arriva l'introduzione di un terribile liquore, il Viper, che, ingerito, fa scoppiare (letteralmente) il bevitore

Street Trash è un melting movie (un sottogenere del body horror) un film cazzaro e coraggioso per l'anno in cui era uscito. Un figlio illegittimo e clandestino della Troma. Un prodotto purulento di nefandezze, scene grottesche portate all'eccesso, un horror low budget e uno splatter estremo che dilata ogni cosa che trova cercando di esagerare e portare al massimo temi come quello dell'antropofagia, necrofilia, scatologia, tra risate, urla e scene di degrado urbano che mostrano come location un cimitero di automobili nella Bowery di Manhattan, una terra di nessuno dove tutto è concesso purchè rimanga arginato in quel limbo.
Uno scontro tra ricchi e poveri sulle diseguaglianze sociali dove la banda di barboni derelitti vive obbedendo alle regole di un leader sanguinario e folle tornato dalla guerra del Vietnam con svariati neuroni in meno e un desiderio di vendetta senza eguali che in un gesto di follia nella Manhattan bene uccide un autista spaccandogli la testa dentro il finestrino.
Il film di Muro, operatore di steadycam di molti film horror pur con spunti vagamente fantascientifici è un film provocatorio e allucinato che non lesina sgradevolezze visive, costruendo una galleria di situazioni tragicomiche, crude, violenze carnali, feroci e irriverenti, dove tutti i personaggi sono delle caricature e l'unico rapporto tra benestante e povero e dato dalla ragazza che lavora nello sfasciacarrozze e il fratello minore del protagonista.
Troppe le scene indimenticabili tra tutte la bizzarra partita di rugby con i genitali di un clochard appena evirato. Romero, Morrissey, Kaufmann, Waters e Barker stuprati all'inverosimile.
E'stato definito l'horror più raccapricciante e sessuofilico dell'anno. Muro che poi è scomparso dalle scene come se avesse bevuto anche lui della pozione magica rimarrà nell'olimpo per averci regalato un film figlio del non-sense e del degrado più totale riuscendo a sublimare in qualche modo una materia rivoltante e sgradevole, ai limiti dell'hard.



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