Titolo: Nimic
Regia: Yorgos Lanthimos
Anno: 2019
Paese: Grecia
Giudizio: 4/5
In metropolitana, un violoncellista
professionista incontra una sconosciuta: la cosa avrà conseguenze
sulla sua vita.
In 12' Lanthimos riesce a creare un
suggestivo viaggio nella mente umana, un corto sulla distopia
sociale, sul nulla o niente come a voler tradurre il nome dell'opera,
immettendo nello spettatore fin da subito tra monotonia quotidiana,
fantasia borghese e lavoro, quella paura di perdere la nostra
riconoscibilità e il nostro posto nel mondo come individui.
Una provocazione pungente immersa in un
contesto magico (come lo era per Killing of a sacred deer) e allo
stesso tempo terrificante. Il tema della ripetizione e della
temporalità, un percorso ciclico che sembra proporre tre location
come a creare un loop temporale in cui si alternano reale e
immaginario.
La musica ha il suo peso specifico,
alternando la soundtrack che scandisce la monotonia casalinga con il
mestiere da violoncellista del protagonista. Lanthimos ancora una
volta prova a creare uno scenario inquietante e sci-fi leggermente
distopico dove le norme che regolano la nostra quotidianità vengono
abbandonate o messe alla prova scontrandosi e venendo a contatto con
delle paranoie tanto irrazionali, quanto spaventose da immaginare
soprattutto quando è la tua famiglia a dover scegliere se
rimpiazzare o meno uno dei suoi membri.
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