Titolo: Mezzo forte
Regia: Yasuomi Umetsu
Anno: 2000
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5
Mikura Suzuki, membro di un gruppo di
assassini mercenari, viene ingaggiata da un uomo misterioso per
rapire Momokichi, proprietario di una squadra di baseball. Il
problema è che Momokichi è un boss malavitoso e sua figlia, Momomi,
è una talentuosa pistolera, nota per essere violenta e contorta più
di suo padre. Mikura e la sua squadra deveno escogitare un piano per
portare al termine la missione, sperando che nulla vada storto.
A Kite sapeva essere tante cose,
muovendo generi e stili completamente diversi e una grafica da urlo.
Umetsu ritrova le stesse qualità e abilità in questi due Oav che in
parte riprendono le tematiche affrontate in precedenza (sci-fi,
cyborg, AI, contractors) infarcendo lo scenario con i suoi elementi
che sappiamo apprezzare di più dalle scene kitsch di sesso esplicito
e gratuito, sparatorie e inseguimenti mozzafiato, quel gusto sadico
per la violenza e la truculenza e infine l'ambientazione ormai di
degrado assoluto e il background criminale.
Il tutto con una storia mai banale
approfondita da dialoghi tagliati con l'accetta e un umorismo
politicamente scorretto al massimo dove nessuno sembra salvarsi e
dove l'umanità ormai è degenerata in maniera assoluta.
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