Titolo: Brancaleone alle crociate
Regia: Mario Monicelli
Anno: 1970
Paese: Italia
Giudizio: 4/5
In viaggio per la conquista del Santo
Sepolcro, Brancaleone perde tutti i suoi uomini e invoca la Morte,
salvo poi chiederle una proroga. Salva la vita a un neonato, figlio
di un re normanno, e, con una nuova cenciosa armata, si rimette in
viaggio. Tra una comica avventura e l'altra scoprirà che un finto
lebbroso è, invece, una bella principessa: si batterà per averla e,
naturalmente, perderà.
Un degno seguito che sancisce un altro
incredibile cult per un sotto genere quello della parodia picaresca
che in Italia ha raggiunto i massimi fasti. Qualcuno per risate e
azione lo preferisce all'opera precedente trovando all'interno di
questo sequel una miscela di avventura e buffoneria, satira e farsa
in un Medioevo che non regalava niente e in cui ognuno agiva per i
propri interessi.
Un film che osa certamente di più
nell'incursione nei generi inserendo note quasi fantasy e metafisiche
e rimanendo di fatto più lugubre del predecessore.
Le scene di lite tra il nano e la
strega a colpi di fatture e bastonate, la lebbrosa, l'arrivo di
Thorz, Re Boemondo, un manipolo di antieroi mai così funzionale e
allo stesso tempo diverso e complesso sono solo alcuni degli elementi
in più inseriti in questa galleria di scene suggestive e grottesche.
Un film che non smette mai di regalare
scene drammatiche e divertentissime, che non lesina sulla violenza,
come nel massacro iniziale e regala anche momenti deliranti come
l'arrivo della Morte.
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