mercoledì 1 luglio 2020

5150 rue des ormes


Titolo: 5150 rue des ormes
Regia: Eric Tessier
Anno: 2009
Paese: Canada
Giudizio: 3/5

5150, Rue des Ormes è la via in cui il giovane Yannick Bèrubé cade dalla bicicletta per evitare un gatto. Yannick, partito da casa, perché ha vinto un concorso per diventare regista, ha fatto appena in tempo ad assaporare la libertà di stare lontano da un padre stronzo, che tra poco si troverà nei pasticci seri con un essere diabolico. Insomma, il gatto è salvo, ma per Yannick stanno per aprirsi le porte dell’inferno. A malincuore ha salutato la sua ragazza Cathérine, tra poco incontrerà un’altra ragazza, Michelle Beaulieu, poco rassicurante.

L'opera di Tessier nasce dal bisogno di misurarsi con la penna di Patrick Senécal, lo Stephen King franco-canadese. Ne esce fuori un film complesso, stratificato, con diversi elementi e sotto generi dell'horror all'interno, mischiando terribili segreti famigliari, un home-invasion al contrario, un torture movie per lo più psicologico e verso il finale una atipica maniera di trattare il gioco degli scacchi e tutto il suo fascino, un limbo dove staccarsi da tutti e tutto. Un film violento dove da subito Tessier decide di non lasciare Yannick come protagonista assoluto ma personalizza e lavora molto sulle psicologie di un nucleo familiare disfunzionale e una rete di non detti che porta ad un climax delirante e tragico e un duro scontro tra maschi alfa. La materia complessa, i tanti riferimenti e il voler credere di poter smuovere soprattutto nel finale anche una componente metafisica, portano il film a non partire certo benissimo, ad avere un ritmo alle volte sfiancante e ad avere alcuni difetti di forma e di intenti, eppure riesce proprio nella sua imperfezione a diventare un robusto film di genere.
Le prove attoriali riescono ad essere tutte convincenti, i personaggi oltre alla caratterizzazione cercano di spezzare i soliti schemi borghesi ormai abbastanza telefonati e quella partita di scacchi finale riesce a portare a casa una scena davvero indimenticabile.

Nessun commento:

Posta un commento