Titolo: True history of Kelly Gang
Regia: Justin Kurzel
Anno: 2019
Paese: Australia
Giudizio: 4/5
Australia, 1867. Ned Kelly è un
bambino nel mezzo del nulla dove la madre vende il suo corpo per
denaro e il padre sta a guardare. È un'infanzia brutale la sua,
spesa su una terra arida e venduta a un bandito ubriacone che ha
deciso di farne un uomo. Rientrato cresciuto (e vissuto) in seno alla
famiglia qualche anno dopo, Ned deve decidere che tipo d'uomo vuole
diventare. Provocato da un poliziotto pappone e da una madre che ama
visceralmente, il ragazzo sposa la 'causa irlandese' contro il nemico
inglese
Kurzel è un regista che ho sempre
tenuto d'occhio. Il suo esordio Snowtown Murders era un pugno allo stomaco
fortissimo sui rapporti sociali e famiglie disfunzionali. Un dramma
sociale che sfociava nell'horror per parlare di un serial killer. Il
suo penultimo film è stato ASSASSIN'S CREED (che proprio non sono
riuscito a vederlo).
E poi arriva questo True History of the
Kelly Gang, il suo top, la sua opera migliore, matura, energica,
drammatica e grottesca. Un film complesso maturo, viscerale che non
si limita a inquadrare le gesta di Edward Ned Kelly, ma riesce ad
espandere fino ad arrivare a coglierne tutte le "maestranze"
dal tessuto sociale, l'umanità corrotta folle e perversa,
l'ambiente, le difficoltà, una terra dominata da estranei tra
aborigeni e coloni, le classi sociali che rivendicano diritti mai
esistiti. Insomma esamina molto di più di quanto ci si poteva
aspettare, lasciando la gang di Kelly solo per l'ultima mezz'ora.
Il protagonista è pluri stratificato
risultando a tratti consapevole e non, messo in mezzo ad un intricata
ragnatela tra forze dell'esercito, nuclei familiari, e tanto altro
ancora passando da un estremo all'altro nel suo essere
contraddittorio, folle e radicale e non sapendo mai fino ad un punto
cruciale da che lato schierarsi e come far rispettare il suo ideale
di giustizia.
In un'epopea matriarcale dove la figura
più disfunzionale risulta proprio il punto di forza è la vera
debolezza di Ned ovvero sua madre, Kurzel stilizza e sporca allo
stesso tempo un western estremo e allucinato dove il dramma nell'atto
finale diventerà tragedia pura, una lotta contro i mulini a vento di
un manipolo di disperati che trovano rifugio e desolazione nella
foresta di "Sherwood" prima di fare i conti con un male che
semplicemente non possono contrastare.
Il cast merita una menzione speciale
perchè chiama in cattedra la meglio gioventù e la vecchia scuola
australiana con i migliori George MacKay ispiratissimo che sembra una
bestia incontenibile un Peter Pan e Robin Hood fusi assieme e a
spronarlo la miss Babadook per eccellenza Essie Davis che continua a
stupire per stile, bravura e seduzione mettendo a sedere tutta la
pletora maschile. Subito dopo Russel Crowe, Nicolas Hoult (mai così
figlio di puttana) assieme a Charlie Hunnam.
True history of Kelly Gang è
impregnato di così tante atmosfere dove a svettare su tutte è
questa sorta di barbaresco punk abbinato alla stravaganza della gang
con l'atteggiamento accusatorio verso l'autorità dove nel
combattimento finale diventerà un grido di speranza e libertà messo
a tacere da un'elite di potenti che semplicemente strappano l'essenza
anarchica alla radice.
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