Titolo: Les Miserables
Regia: Ladj Ly
Anno: 2019
Paese: Francia
Giudizio: 5/5
Montfermeil, periferia di Parigi.
L'agente Ruiz, appena trasferitosi in loco, prende servizio nella
squadra mobile di polizia, nella pattuglia dei colleghi Chris e
Gwada. Gli bastano poche ore per fare esperienza di un quartiere
brulicante di tensioni tra le gang locali e tra gang e forze
dell'ordine, per il potere di dettare legge sul territorio. Quello
stesso giorno, il furto di un cucciolo di leone dalla gabbia di un
circo innesca una caccia all'uomo che accende la miccia e mette tutti
contro tutti.
Nel film HAINE del 95' erano
protagonisti i giovani delle periferie con il loro disagio, i
difficili rapporti sociali e il sentimento d'odio verso le forze
dell'ordine. Ly al suo secondo film unisce tutti i protagonisti della
strada, nordafricani musulmani, sinti, orde di bambini, poliziotti in
parte corrotti, famiglie che nascondono dentro le mura di casa e poi
ancora traffici e segreti. I miserabili, perchè lo sono le forze
dell'ordine quanto i gregari e gli aitanti nel film, è un dramma
post contemporaneo sconvolgente, attuale quanto adrenalinico, un
documentario sociale per come vengono inquadrate e narrate alcune
dinamiche e allo stesso tempo pieno di ritmo e momenti di
riflessione dove in fondo tutti a loro modo sono vittime delle
conseguenze di un sistema che non sa più cosa fare.
Un film incredibile per la messa in
scena, le interpretazioni, la caratterizzazione dei personaggi, il
finale e troppe scene indimenticabili. L'avvento della tecnologia,
l'uso dei droni, i cellulari, gli interrogatori poco ortodossi,
l'abuso di potere. Quasi un road movie, una caccia all'uomo,
l'inseguimento di troppe persone in un circolo pericolosissimo dove
ognuno è alla ricerca di qualcosa in una sorta di western moderno
nelle terre selvagge di Les Bosquets a Montfermeil.
Uno dei grandissimi meriti del film a
parte dal punto di vista tecnico che rasenta la perfezione è quello
di mantenere un equilibrio di giudizio senza prendere mai veramente
le parti di nessuno, ma cercando un difficile quadro corale dove gli
intenti di ogni attore sociale coinvolto assumono contorni e pesi
molto difficili da sostenere. Tutti sanno di essere in parte nel
torto e nessuno ha mai veramente la coscienza pulita in un continuum
di deflagrazioni, colpi di scena, scorribande, rivendicazioni. E poi
vogliamo parlare dei bambini/adolescenti. Ci voleva qualcuno che
finalmente filmasse il degrado a cui siamo arrivati, l'assenza di
valori, vivere la giornata di espedienti e aderendo a regole del
branco per mettere a tacere gli adulti.
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