Titolo: Cannibal club
Regia: Guto Parente
Anno: 2018
Paese: Brasile
Giudizio: 3/5
Una coppia molto ricca organizza cene
eleganti sul proprio yacht. Il menu di queste serate è composto
dalla griglia di carne umana e da sesso sfrenato. Quando scoprono che
il capo di questo club di cannibali nasconde un segreto ancora più
scabroso, per loro le conseguenze saranno devastanti.
Negli ultimi anni il cinema brasiliano
sta diventando sempre più interessante soprattutto quando punta
sulla denuncia sociale, sulla politica, sul dramma dell'enorme
divario economico e altri temi di attualità.
Nell'horror fino ad ora As boas maneiras rimane la summa di un cinema di genere in grado di essere
multi variegato e consapevole di saper affondare la propria critica
verso una pluralità di temi.
Cannibal club è un film con pochi
intenti, molte scene di contorno discutibili nel loro essere state
abusate nell'horror in troppe occasioni. Una sorta di Zona come il
film fondamentale di Plà, dove i ricchi abitano in zone residenziali
con tanto di guardie private per delle paure latenti legate a bande
di poveri ragazzini disposti a tutti che possano minare la loro
tranquillità. Dall'altro l'apatia, la noia quotidiana di chi ha
scelto la reclusione e ingaggia agenzie interinali per portare carne
fresca nel loro mattatoio.
Gli esponenti della classe dirigenziale
brasiliana per il loro doversi auto conservare e auto proteggere
inscenano banchetti snuff, si vantano delle loro acrobazie sessuali
quando in realtà sono così frustrati da farsi sodomizzare dalle
minoranze che loro stessi sacrificano.
Da questo punto di vista, il merito più
grande del film è di scoperchiare lo squallore in maniera ciclica,
come un cane che si insegue la coda e che finisce per fare del male a
se stesso in primis.
Un film che soprattutto denuncia i
rapporti liquidi, il non sense di alcune relazioni che pur di
mantenere agli occhi del pubblico esterno una normalità sono
costretti a pratiche fuori dal comune come quella della moglie che
ama farsi possedere da sconosciuti mentre il marito, quando lei
raggiunge l'orgasmo, ha l’abitudine di correre a uccidere con una
grossa scure l’amante della moglie in un lago di sangue, prima di
iniziare a fare a pezzi il malcapitato insieme al consorte, per poi
condividerne le carni in un elegante pasto.
Ovviamente questo impianto non può
durare in eterno e a furia di esagerare con le scorpacciate di
vittime sacrificali e osservando ciò che non si deve, gli effetti
non tarderanno ad arrivare..
Nessun commento:
Posta un commento