Titolo: Zombieland-Doppio colpo
Regia: Ruben Fleischer
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Da dieci anni Tallahassee, Columbus,
Wichita e Little Rock affrontano zombie armati di fucili d'assalto.
In dieci anni hanno imparato a intendersi e a condividere il
quotidiano. Insieme formano una 'sacra famiglia' che vive alla Casa
Bianca, bonificata dagli zombie e creativamente personalizzata. Tra
lo studio ovale e la camera da letto di Lincoln, Columbus vorrebbe
sposare Wichita, che esita, e Tallahassee trattenere Little Rock, che
vuole lasciare il nido. Fuori intanto gli zombie evolvono per
sopravvivere agli uomini. Ma sono i conflitti familiari la sfida più
ardua da vincere.
Sono passati dieci anni e l'unico ad
invecchiare bene è Bill Murray nel solito fantastico cameo.
Era davvero così atteso questo sequel
di un film che mostrava gente che ammazza zombie cercando di far
ridere? I sequel sono una sfida molto dura quando non si ha una
storia solida tra le mani.
Non basta aggiungere una biondina
sociopatica e ninfomane per aspettarsi che gli esiti cambino a favore
del film. Certo qualche intuizione c'è, gli scontri sono sempre più
terribili e con quel rallenty che li rende ancor più fastidiosi, e
in tutto questo il meglio se lo portano a casa le scene di contrasti
famigliari tra questo nucleo di persone improvvisato. Si aggiungono
ancora al coro l'hyppie di turno che scappa con Little Rock sognando
paradisi in cui cazzeggiare e ad un tratto esce fuori proprio senza
nessun senso Rosario Dawson che si porta a letto Tallahassee. Una
nuova grande famiglia per un viaggio on the road prevedibile e
scontato con personaggi banali e superficiali e caratterizzati in
maniera fin troppo macchiettistica.
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