Titolo: Bacurau
Regia: Juliano Dornelles, Kleber
Mendonça Filho
Anno: 2019
Paese: Brasile
Giudizio: 4/5
Una vicenda che accadrà tra pochi
anni...Bacurau è un piccolo villaggio situato nel nordest del
Brasile nello stato di Pernambuco. Vi si piange la morte della
novantaquattrenne matriarca Carmelita. Qualche giorno dopo gli
abitanti scoprono che il villaggio è scomparso dalle carte
geografiche e che un misterioso gruppo di 'turisti' americani è
arrivato nella zona.
Il bacurau è un uccello notturno molto
abile nel mimetizzarsi e non farsi prendere dai predatori che
invadono la sua terra.
Potente. Così può definirsi il film
brasiliano passato a Cannes che ha saputo tradurre in termini
post-contemporanei ma allo stesso tempo arcaici, un conflitto di
classe, la metafora perfetta delle rapine culturali a danno di
paesini deserti in paesi del terzo mondo. Un film che concentra così
tante metafore e riflessioni politiche, socio-culturali, in cui pur
di ottenere una manciata di voti si ha il coraggio di minacciare e
mettere in ginocchio una comunità molto unita e profondamente
segnata da perdite e da chi ha scelto la strada del banditismo non
riconoscendosi più nei valori politico-sociali del suo paese.
Bacurau sembra voler dare un segnale prima di tutto a coloro che
vivono in questi villaggi, la sopraffazione di coloro, i politici,
che si servono di contractors stranieri, che pensano di poter giocare
con le vite altrui senza dimenticare che spesso queste popolazioni
pur di rivendicare la propria identità sono capaci di spingersi ad
azioni estreme e disperate.
Bacurau è ancor più interessante
perchè gioca bene con il cinema di genere, inserendo storicità
sulla vita del villaggio, il revenge-movie, lo sci-fi fatto di droni
e di una sorta di Grande Fratello che cerca di mantenere il controllo
mediatico del villaggio introducendo elementi che ne
destrutturalizzino l'ordine (cancellare dalla mappa la città,
togliere ogni tipo di segnale nella zona, fotografare con i droni,
uccidere cominciando da chi vive ai margini del villaggio fino ad
entrare dentro il centro), ma ancora a tratti il genere grottesco, lo
splatter e lo slasher, il western e il cangaco.
Bacurau sembra senza tempo, rimane
distante da ogni altra realtà cercandone una sua e diventando una
favola politica che si svolge nel futuro, aderendo perfettamente
all’attuale situazione del Brasile e alle profonde disuguaglianze
sociali, etniche e culturali. Potrebbe sembrare una triste metafora
di quello che Bolsonaro sta facendo con gli indios.
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