Titolo: Daeho aka The Tiger: An Old
Hunter's Tale
Regia: Park Hoon-Jung
Anno: 2015
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 3/5
Corea, 1925, alle pendici del monte
Jirisan. Durante l'occupazione giapponese della penisola coreana,
l'ufficiale dell'esercito nipponico Maenojo, collezionista di trofei
di caccia impagliati, intende sconfiggere a tutti i costi dae-ho,
ossia la tigre, altrimenti detta il Re della Montagna, e spezzare
così un simbolo dell'indipendenza del popolo coreano. Dopo i
fallimenti dei cacciatori assoldati per il compito, Maenojo mobilita
anche l'artiglieria dell'esercito e bombarda la foresta dove la tigre
è solita cacciare. Ma forse solo Man-duk, solitario cacciatore che
conosce il luogo in cui l'animale si rintana, è in grado di
catturarla.
A volte si intraprendono strade che
possono portare a risultati inaspettati come è il caso di Park
Hoon-Jung uno sceneggiatore che ha saputo distinguersi con film del
calibro di Saw the Devil per poi mettersi in prima linea dietro la
macchina da presa dimostrando di essere un ottimo mestierante ma allo
stesso tempo lasciando dietro di se una storia quantomeno
prevedibile sotto quasi tutti i punti di vista.
La lotta metaforica di un uomo, un
anti-eroe come Man-duk contro Daeho, la tigre, il Re della montagna,
acquisisce diversi significati diventando una sorta di divinità,
anche lui un sopravvissuto come il protagonista, ad un destino
avverso senza più legami affettivi e ormai privo di stimoli e
dunque un obbiettivo per cui continuare a vivere, prigioniero di una
missione da compiere di cui solo in parte è consapevole.
Un film che mostra i lati feroci e
disumani della caccia, abbraccia l'amore e il senso dell'onore che
intercorre tra gli umani come soprattutto in Daeho, promuove un
approccio uomo-bestia, un legame mentale tra i due protagonisti che
condividono più di una legatura segreta, promuovendo e facendo luce
su diversi aspetti della cultura coreana, su tutti il sacrificio, e
allo stesso tempo crea i villain di turno che altri non sono che
l'esercito militare giapponese nel compito di stanare a tutti i costi
Daeho.
Dal punto di vista tecnico questa
grande produzione sudcoreana conferma come ormai
sia nel comparto computer grafica e
post-produzione (anche se a volte eccessiva) sia in quello della
fotografia e della cura dei dettagli, siano ormai ai fasti.
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