Titolo: Wind(2018)
Regia: Emma Tammi
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Una donna si trasferisce in un luogo
isolato in cerca di una nuova vita. Per lei la realtà si trasformerà
in incubo.
Il fatto che negli ultimi anni l'horror abbia come protagoniste personaggi femminili è un fatto innegabile. Una fortuna direi..
La Tammi sembra volerci dire che
l'orrore può arrivare dappertutto, anche in lande desolate dove non
sembrano quasi esserci nemmeno alberi e anima viva, fatta eccezione
per una coppia da poco arrivata, qualche animale della fattoria, un
prete e un branco di lupi.
Tammi gira un western horror, un
thriller psicologico sospeso tra allucinazioni e presenze
soprannaturali, tra fobie e credenze, ritagliato su pochi personaggi
portandoli all'isteria, in particolare le donne perchè loro sanno,
credono e sentono mentre i maschi no.
Con una resa visiva coinvolgente e
attenta, il film parte in maniera minimale cercando i dettagli e gli
sguardi profondi di Lizzy vera protagonista della pellicola, su cui
il film si concentra, la quale inizierà un vero e proprio calvario,
un viaggio nell'orrore cercando di raccapezzarsi e cercando di capire
chi sono veramente le persone che gli stanno attorno.
Demons of the Prayer, libri, entità
oscure che poi diventano quattro tipologie di demoni differenti,
tutto lascia ben sperare nell'inserire nuovamente questo calderone ai giorni
nostri visto che la maggior parte degli horror moderni e commerciali
trattano l'argomento come se fossero mele ad un bancone della frutta.
La Tammi deliziosamente non ci fa
vedere quasi niente ma ci porta a comprendere il dramma che sta
avvenendo. Porta a casa una scena squisita, nel primo atto, che
ricorda il finale di VVitch dove presumiamo di vedere quella cosa
anche quando la visione è coperta e celata. Il tempo, vero fattore
che mette i bastoni tra le ruote, non segue un percorso lineare o
razionale con salti temporali che però non sono nemmeno così
complessi ma che incidono sul ritmo e sull'immedesimazione legata a
quanto sta succedendo. Qualche elemento sconclusionato c'è, lo
script per quanto accattivante compie alcune ingenuità, ma senza
esagerare mai, tenendosi il fucile sempre vicino.
Wind abbatte alcune porte, cerca un
sodalizio nel genere con protagoniste per lo più femminili e ha
qualcosa, nel suo essere estremamente indipendente e autoriale che fa
sempre piacere visionare.
Un film che parte molto lentamente
concentrandosi sulle scene partorite come veri e propri quadri con
pochissima e centellinata azione, puntando molto sulla suggestione
con alcuni momenti decisamente notevoli e qualche colpo di scena
abbastanza inaspettato.
Nessun commento:
Posta un commento