Titolo: Panama Papers
Regia: Steven Soderbergh
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Una vedova indaga su una frode
assicurativa inseguendo a Panama City due soci in affari che
strumentalizzano il sistema finanziario mondiale.
Laundromat letteralmente è la pratica
di pulire i soldi illegalmente.
Soderbergh ovunque lo metti è quasi
sempre sinonimo di garanzia. Balla da un genere all'altro girando
film thriller con uno smartphone, intessendo trame corali, parlando
di narcotraffico, banche, rapine, truffe, il tutto con una nutrita e
solida filmografia e infine la particolarità di infilare spesso una
quantità di star impressionanti.
Panama Papers in parte ha tanti di
questi fattori espressi però in maniera più consolidata, seria e
matura come il tema sta ad indicare. Anche in questo l'outsider
americano considera un gioco l'analisi di un fenomeno tanto discusso
quanto anomalo per certi versi e soprattutto attuale più che mai.
Partendo proprio dalle storie, agendo come una metafora
nell'affrontare alcuni dibattiti, prendendo i due protagonisti e
facendoli traghettare da un paese all'altro con dei monologhi che
affrontano in maniera radicale la vicenda, cercando senza moralismi e
prese di posizione di analizzare quello che il potere della finanza e
delle leggi di mercato ha sempre permesso ai danni di qualcun altro.
Soderbergh ragiona su quanto alcune scelte, una parte del marcio del
sistema fiscale americano, possa generare conseguenze impreviste,
effetti perversi e inattesi ai danni di una parte di mondo che
semplicemente non sa chi trama sopra di loro o per loro.
Messo in scena con un'eleganza degna
del profilo e della filmografia del regista, aiutato in questo da una
galleria di attori semplicemente straordinari dove ognuno riesce a
cogliere al meglio le sfumature delle vittime e dei carnefici e di
chi non si rende conto a cosa sta andando incontro o quale animale
più grosso di lui sta ingrassando a dovere.
Con toni a volte quasi da favola,
l'operazione dell'autore svela facendo voli pindarici da un paese
all'altro la storia vera del 2016 dei cosiddetti Panama Papers, i
dossier confidenziali creati dalla Mossack Fonseca nei quali
figuravano tutti i nomi degli azionisti - capi di stato e di governo,
funzionari, parenti e collaboratori di ogni sorta - che nascondevano
i loro beni al controllo statale. Ancora una volta vengono esaminati
anche i contorni agendo in maniera ancora più dettagliata, minuziosa
e minimale andando fino in fondo per dare un'identità alla fonte
anonima che ha rivelato al mondo l'archivio segreto dello studio,
nella fattispecie una delle attrici più interessanti della storia
del cinema
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