Titolo: Meat Grinder
Regia: Tiwa Moeithaisong
Anno: 2009
Paese: Thailandia
Giudizio: 3/5
Buss è una signora ridotta al lastrico
e tormentata di continuo da un passato difficile: in seguito a una
manifestazione poi sedata dalla polizia, la donna trova in un angolo
nascosto del suo locale un uomo morto. Una volta fatto a pezzi il
cadavere e macinato, Buss lo cucina e lo serve ai suoi clienti, con
risultati sorprendenti che però la obbligano a cercare vittime
fresche per portare avanti il suo nuovo business culinario.
Meat Grinder come Dumplings e altri film
orientali ci ricordano come i nostri parenti lontani sappiano essere
cruenti in maniere a volte a noi sconosciute, infrangendo tabù,
sovvertendo le regole, distruggendo il lecito e approfondendo il
proibito, annegando bimbi in bacinelle d'acqua, torture come non si
vedevano da tempo e tanta carne umana da sfondo e da usare come
portate per i commensali ovviamente all'oscuro di tutto in un
tripudio di sangue e violenza davvero d'effetto.
Senza essere mai eccessivamente forzato
come invece altri film e registi sanno essere, Meat Grinder cerca la
sua vena salvifica nel dramma famigliare, nella povertà, negli
stratagemmi per sopravvivere, nell'isolamento e nella solitudine, nei
silenzi e nella quotidianità degli orrori ormai divenuti una
componente della vita reale e perciò accettati.
La Thailandia ha vissuto un suo piccolo
momento idilliaco nel cinema, sapendo giostrarsi alcuni film
interessanti per poi abbandonare la nave mettendo da parte la settima
arte se non con horror adolescenziali abbastanza avvilenti.
Qui non c'è humour ma il livello di
gore è furibondo come la maschera della sua protagonista sempre
sull'orlo dell'esasperazione è costretta a vivere a stretto contatto
con gli incubi dell'infanzia, l'incesto, le molestie, gli abusi e poi
un rapporto strano, perverso e complesso con la figura maschile.
Buss è perfino più violenta di Dae-su Oh, ormai sembra aver abbandonato la vita reale destinata a portare a termine una vita di orrori indicibili dove ormai sembra aver azzerato ogni emozione e sentimento, diventando una sorta di automa che tortura, uccide e sacrifica per sopravvivere senza stare a dare altri sensi come l'orgoglio, la vendetta, il piacere personale.
Buss è perfino più violenta di Dae-su Oh, ormai sembra aver abbandonato la vita reale destinata a portare a termine una vita di orrori indicibili dove ormai sembra aver azzerato ogni emozione e sentimento, diventando una sorta di automa che tortura, uccide e sacrifica per sopravvivere senza stare a dare altri sensi come l'orgoglio, la vendetta, il piacere personale.
Buss uccide e basta, guardando le
vittime dopo avergli mozzato gli arti, vedendoli sanguinare appesi ad
una corda senza battere ciglio per poi forse provare un minimo senso
di orgoglio nelle facce dei commensali quando si cibano dei resti
umani.
Meat Grinder è viscerale, pieno di
sangue, di frattaglie, pieno di liquidi e di sangue, mostrando
crudeltà senza fronzoli e soprattutto riesce nel difficilissimo
compito di farci provare empatia per Buss giustificando le orribili
mattanze dopo quello che le è stato inflitto.
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