sabato 16 novembre 2019

Couteau dans le coeur


Titolo: Couteau dans le coeur
Regia: Yann Gonzalez
Anno: 2018
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Anne, dopo aver prodotto film porno, decide di cambiare registro ma gli attori del nuovo film sono al centro dell'obiettivo di un serial killer.

Una volta c'era Sconosciuto del Lago dove un killer sconvolgeva le vite di una comunità gay. Ora Gonzales senza attingere da Guiraudie, sembra lanciarsi in un omaggio citazionista a volte forzato anche se esteticamente molto interessante. Un thriller che esamina il mondo porno gay francese degli anni '70 puntando sul cromatismo, sugli eccessi della fotografia, delle gelatine, dei colori saturi, su un voyeurismo delirante e delle belle scenografie anni '70.
Un film dove al sangue si oppongono le scene di sesso, al delirio del killer le risate sui set dei film porno d'autore. Tutto questo attraverso gli occhi della bellissima Paradise, Anne, intenta a dare un senso alla sua vita, a ricongiungersi con la sua amata e a cercare di scovare l'assassino attraverso dei deliri e degli incubi premonitori.
Gonzales fa un film che cerca d'essere esageratamente d'effetto, marcato da una minimalità nel tentativo di rendere delizioso ogni piccolo dettaglio, insistendo sulla forma e rimanendo derivativo sulla sostanza. Il film procede con un ritmo notevole, il cast è ottimo, le musiche ipnotiche, lo stile impeccabile, eppure soprattutto nel finale tutto sembra procedere in maniera troppo lineare senza particolari incidenti o azioni che possano ribaltare l'effetto dei telefonati colpi di scena.
Tra pompini, cazzi che nascondono lame, pellicole, il sesso e la coazione a ripetere come le coltellate dell'omicida, la folla nel cinema porno che uccide la stessa essenza del male, i sogni altalenati alle allucinazioni e alle visioni di Anne e infine la famiglia allargata dove sembrano rifugiarsi tutti i membri della troupe Gonzales infarcisce inserendo davvero di tutto. Couteau dans le coeur esteticamente è molto bello colorato e acceso, però tutto questo appare quasi una lezione di stile, un esercizio di maniera per una storia in fondo estremamente già vista, cambiando solo il sotto genere e infilando tematica queer e tanti, tanti falli oltre che rimandi a profusione su un certo tipodi cinema thriller anni '70 in particolare quello italiano.

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