domenica 27 ottobre 2019

Troppo forte


Titolo: Troppo forte
Regia: Carlo Verdone
Anno: 1986
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Oscar Pettinari fa la comparsa a Cinecittà anche se racconta di film di avventura di cui è stato il coraggioso protagonista. L'avvocato Giangiacomo Pignacorelli in Serci gli sente raccontare le sue imprese e gli propone una truffa nei confronti di un importante produttore americano. Dovrà fingere di essere investito dalla sua potente auto per poi spillargli denaro. Oscar, a cavallo della sua moto, esegue ma a investirlo è Nancy, la protagonista del film che il produttore stava per realizzare. La ragazza viene subito sostituita e si trova senza soldi ospite della trasandata abitazione periferica di Pettinari.

Al suo sesto film, Verdone abbassa leggermente i toni per una commedia molto divertente e girata molto bene grazie anche all'aiuto di Leone, ma sembra non avere quelle idee, quegli sprizzi e quell'originalità che lo aveva contraddistinto nelle opere precedenti.
Senza stare a usare di nuovo uno schema corale con più storie, il personaggio di Oscar è sempre lui, con le sue ansie e i suoi tormenti, il carattere da buono e la faccia angelica che non gli permette di essere un antagonista nel cinema come vorrebbe.
Ci sono alcune slapstick che seppur funzionano potevano essere scritte o girate meglio come quella ad esempio con Sordi. Rimangono comunque una galleria di trovate, dei soliti noti attori che ricompaiono, di alcune gag e battute coinvolgenti, la rimozione della milza dove Oscar s'è sempre vantato di aver perso durante una pericolosissima scena del film "La palude del caimano" o la natura mitomane schizofrenica del Pignacorellio o ancora la scena del flipper e l'incredibile sfida in moto col Murena.



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