Titolo: Proprietà privata
Regia: Joachim LaFosse
Anno: 2006
Paese: Belgio
Giudizio: 3/5
Thierry e François sono gemelli
eterozigoti e vivono in un vecchio casale di campagna con la madre
Pascale, separata e animosa col padre risposato dei suoi figli. Madre
e figli sembrano convivere serenamente fino a quando Pascale,
innamoratasi del vicino di casa, decide di mettere in vendita
l'immobile e andare a vivere con lui. Thierry, fortemente
contrariato, ostacola la relazione della madre e la sua balzana
intenzione di vendere. Frustrata e incapace di sostenere le pressioni
del figlio, Pascale parte. In sua assenza la situazione familiare
esplode e Thierry e François finiranno col farsi male.
LaFosse è un regista belga impegnato
di quelli che amano buttarsi su storie sul sociale.
Drammi che parlino di crisi economiche,
coppie a pezzi, insomma uno a cui piace osservare e monitorare i
fatti sociali che più ci rappresentano in questa società
capitalista.
Proprietà privata è un ottimo esordio
con un cast importante che sigla parte dei risultati funzionali della
pellicola (la Huppert è sinonimo di garanzia oltre ad essere una
delle attrici più dotate di sempre) tessendo apparentemente un
nucleo familiare nemmeno così distante dalla realtà, anzi, ma
tagliandone il cordone ombelicale (la madre) per vedere fino a che
punto è possibile una comunione. Egoismi familiari, conflitti,
l'importanza di avere un nucleo familiare compatto e almeno un
genitore di riferimento, la vitale ribellione al soffocante giogo
materno e sociale e per finire un matrimonio a pezzi.
C'è tanta carne
al fuoco nell'esordio del regista che riesce a sistemare tutto in
modo preciso, perdendo solo qualche volta di vista l'obbiettivo per
rincorrere alcune sotto trame ma rimanendo sempre fedele agli intenti
di base.
E'un buon cinema
il suo che tenderà a maturare col tempo fino ad arrivare a drammi
contemporanei meno complessi come temi portati alla luce ma ancora
più lucidi nella loro analisi come l'ottimo film passato in sordina
Economie
du Cople
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