Titolo: Chillerama
Regia: AA,VV
Anno: 2011
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Anche l’ultimo drive-in americano sta
per chiudere i battenti. Durante la serata di chiusura, milioni di
coppiette parcheggiano le loro numerose auto per assistere alla
maratona cinematografica di pellicole dell’orrore talmente rare da
non essere mai state proiettate. Ma se, improvvisamente, un pazzo
riesumasse il corpo di una sposa cadavere e rimanesse infetto
trasformandosi in zombie?
Con tutto il bene che gli voglio e per
tutta la libertà e il coraggio di fregarsene altamente di tutto,
Chillerama anche se mi sono divertito a vederlo, mi ha lasciato
schierato tra i moderati soprattutto contando che tra i diversi
episodi, nonostante il fil rouge, ci siano delle importantissime
differenze.
Prima di tutto la standing ovation alla
location. Il drive-in. Dimora incontrastata di Lansdale.
Poi c'è il virus e infine il trash e
tante tette e cazzi che volano.
Detta così dovrebbe essere una sorta
di droga per i fan di genere, una vera e propria antologia horror
sulla scia di Creepshow
2, e almeno così appariva
prima di veder modificate alcune regole e godere da parte dei registi
di una totale libertà che in alcuni casi è stata provvidenziale ma
in altri ha siglato un totale imbarazzo.
L'omaggio ai b movie del secolo scorso
può essere una possibilità enorme per cambiare le regole dei vecchi
classici.
Il migliore in assoluto è il primo,
quello girato dal regista del divertentissimo 2001
maniacs
remake di TWO THOUSAND MANIACS. In
questo caso l'omaggio è riferito al sotto genere dei monster movie
che arrivavano come missili dal Sol Levante.
Wadzilla infatti parla brevemente di un
giovane che si sottopone ad una cura per incrementare la forza del
proprio sperma che, ben presto, diventerà un mostro che mangia le
persone.
"Lo sperma che uccide" è una
log line simpatica per un corto divertente che al di là dello stile
tecnico, assolutamente senza prendersi mai sul serio, esagera senza
mezzi fini per arrivare al climax finale. Infine l'ultimo episodio
Zom-b- movie, una parodia di tutti gli stereotipi dei film di zombie
degli anni ’70 e ‘80 non esalta, ma strappa qualche risata.
Quelli che pur avendo delle idee
godibili, a mio avviso, non hanno alzato la bandierina dell'ok sono
stati I was a teenager werebear, orsi omosessuali sulla scia di
GREASE, RAGAZZI PERDUTI e HAPPY DAYS e The diary of Anne Frankenstein
dove Hitler è il dottor Frankenstein e la Cosa è un rabbino ebreo
nerboruto che uccide tutti i nazisti.
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