Titolo: Goosebumps 2
Regia: Ari Sandel
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Sonny e il suo amico Sam sono stati
affidati alla sorveglianza della sorella maggiore di Sonny, Sarah, ma
la eludono abilmente per dedicarsi al loro progetto extra scolastico:
svuotare cantine e solai con il nome di "fratelli Cassonetto".
Ed è proprio in una casa da svuotare che trovano un vecchio baule
contenente un vecchio libro. Liberato dalla prigione, torna a
materializzarsi così il malvagio pupazzo ventriloquo Slappy.
Permaloso e vendicativo, animerà dei peggiori intenti tutte le
creature esposte nei cortili e nelle case della città in occasione
di Halloween, facendo passare a Sarah, Sonny e Sam la notte più
avventurosa della loro vita.
Non che il primo fosse proprio un bel
film, ma almeno dalla sua aveva il merito di non annoiare grazie
all'utilizzo della formula, non mi fermo mai infarcendo il film di
action, così almeno il pubblico non ha il tempo di sbadigliare.
Questo sequel sbaglia tutto quello si
poteva. Struttura difettosa sin dalle prime immagini, dove l'intento
non è chiaro. Il ritmo, ovvero i mostri, arrivano dopo la prima ora,
a siglare un buco cosmico nella prima parte che ci mostra rapporti
cretini tra teen ager.
Cerca di sfruttare alcuni elementi
copiati alla serie dei Duffer, che non finirò mai di dire che in
realtà è poca cosa, con il solo risultato di creare ancora più non
sense. In più quando nel sequel vengono fatti risorgere i mostri del
primo capitolo, vuol dire che quelli nuovi sono particolarmente
noiosi o assenti.
Per finire mettiamoci un ragno gigante
fatto coi palloncini e il cinese fastidioso di UNA NOTTE DA LEONI.
Il risultato? Lo schifo cosmico con
Black nell'atto finale, palesemente assente o imbarazzato per cercare
di continuare a dar vita ad un personaggio che sulla carta poteva
essere sfruttato meglio.
Goosebumps non fa paura e non fa
nemmeno ridere. Sembra uno di quei film con Dwayne Johnson creati
appositamente per le famiglie e per portare cassa la notte di
Halloween, continuando in questo modo a dimostarre di fare una tabula
rasa in termini di idee o di cercare di approfondire qualsiasi cosa e
prendendo ancora una volta in giro gli spettatori.
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