Regia: Dario Argento
Anno: 1977
Paese: Italia
Giudizio: 5/5
Desiderosa di perfezionarsi, Suzy, una
giovane americana, vola in Germania, all'Accademia di Friburgo, la
più famosa scuola europea di danza. Vi arriva in una tempestosa
notte di tregenda e scorge una ragazza che ne fugge. Poi suona invano
al campanello dell'Accademia: non la fanno entrare. Così deve
riprendere il suo taxi e andarsene altrove per la notte. Intanto, la
fuggitiva, Pat, trova rifugio da un'amica, ma è ossessionata da
qualcosa che non vuole spiegare. Una mano sconosciuta sbuca da oltre
la finestra del bagno e trucida la ragazza, mentre l'amica cerca
invano di entrare. Il mattino dopo, Suzy ci riprova e stavolta
l'algida miss Tanner la accoglie con fredda cordialità e la presenta
all'insegnante, madame Blanc. Questa le rivela la tragica sorte di
Pat e la ammonisce a stare attenta alle amicizie. Poi le spiega che
per motivi tecnici non potrà alloggiare all'Accademia, ma in città,
presso un'allieva del terzo anno, Olga. Suzy comincia a conoscere le
altre allieve e nota che il clima non è sempre amichevole, ma i
problemi veri saranno altri, quando inizierà a capire in quale luogo
è veramente capitata.
Suspiria è uno dei più importanti
horror mai realizzati.
Ci troviamo di fronte ad uno dei film
più ambiziosi di Argento, dove tutte le sue caratteristiche e il suo
modo di fare cinema, trova tutte le risposte e crea un'opera ancora
oggi assai valida e in grado di misurarsi con tutti gli altri
prodotti finora realizzati guadagnandosi il titolo di cult.
Una storia semplice con risvolti
complessi e ancora una volta quel bisogno di avvicinarsi
all'esoterismo e alla magia chiamando in causa le streghe, la
stregoneria, le fiabe e la Regina Nera.
Sono proprio gli stravolgimenti ad
avere la meglio sul plot narrativo.
Un'accademia che diventa un bosco
oscuro, i bambini e le colf che diventano guardiani di segreti
spaventosi e stanze magiche dove all'interno può nascondersi il male
puro. Mettendo da parte l'equazione strega=male assoluto su cui la
scienza non sembra avere dubbi e nel film risulta profetica nelle sue
parole
“Le streghe fanno il male.
Nient’altro al di fuori di quello. Conoscono e praticano segreti
occulti che danno il potere di agire sulla realtà e sulle persone.
Ma solo in senso maligno”, il film è un percorso personale del
maestro romano di grande fascino visuale e in grado di aver partorito
un sacco di idee originali e di grande effetto.
Ma veniamo al dunque.
Il film è un caleidoscopio di colori
che come insegnava il grande Mario Bava, proprio l'uso del colore, se
impiegato ad hoc, riesce a regalare quadri di un fascino
irresistibile grazie all'occhio preciso di Tovoli. Senza stare a dire
quanto il talento di Bassan, le musiche dei Goblin, qui a mio avviso
raggiungono l'apice, e un cast che riesce a regalare
un'immedesimazione nei personaggi molto difficile e intensa.
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