Titolo: Black Rain
Regia: Ridley Scott
Anno: 1989
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Nick viene coinvolto insieme al giovane
collega Charlie in un caso più grande di lui. Dagli States l'azione
si sposta in Giappone ad Osaka, per indagare sulla mafia locale nota
come Yakuza. Nonostante la frizione tra i metodi nipponici e dei due
yankee, la sinergia darà i suoi frutti. Ma Osaka non è New York.
Black Rain non è un vero e proprio
cult ma un film che mi aveva fatto conoscere allora Andy Garcia
regalandogli un personaggio che è diventato leggenda, un Douglas
quasi sempre fastidioso ed esagitato, e una storia che riesce a
siglare "amicizia" tra due paesi in lotta da sempre.
Un poliziesco con quel taglio non
proprio noir ma con un'atmosfera e una scenografia e una città,
Osaka, incredibile con tutti quei fumi per le strade, quelle luci al
neon e quelle moto anni 80' così come tutto il resto che riesce a
dare quel tono malinconico e struggente dei film.
Venendo ai limiti che non sono pochi,
ci sono a volte delle musiche pedanti, il personaggio di Nick è
davvero ai limiti del ridicolo.
Il film ha dalla sua una messa in scena
impeccabile, dei dialoghi che funzionano e a volte degli scivoloni
quando inciampa nello stereotipo o nell'ironia che non riesce a fare
quello che deve (la scena della nonnetta che insegna a Nick a
mangiare con le bacchette è iconica per numerosi aspetti) e alla
fine tutto si riduce alla solita vendetta con la strage finale che
chiude un'indagine meno macchinosa di quanto sembri.
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