Titolo: Nuraghes – S’arena
Regia: Mauro Aragoni
Anno: 2016
Paese: Italia
Giudizio: 3/5
Gli incubi perseguitano Arduè,
qualcosa dall’inferno cerca di comunicare con lui. Il ricordo di
sua figlia si fa vivo ogni notte e il rimorso per non averla salvata
lo tormenta da troppo ormai. Una volta scoperto il nome
dell’assassino, il guerriero Arduè, accompagnato dal maestro
Bachis, affronta un lungo viaggio per poter partecipare a un segreto
e sanguinario torneo in un’arcaica arena di sabbia in mezzo al
verde, dove il bronzo si mischia alla carne e gli sciamani reclutano
i migliori guerrieri dell’isola. Sarà li che Arduè affronterà
ogni singolo combattente per arrivare in cima e sfidare l’uomo che
gli ha tolto tutto.
“Nuraghes ci conduce in un viaggio
visionario” spiega il regista “che reinterpreta alcune leggende
sarde creando però una nuova mitologia. Sulla pellicola mostreremo
una Sardegna come non si è mai vista. Il film prende spunto dalle
nostre origini, certo, ma non sarà un documentario, non racconterà
nel dettaglio la storia della nostra terra. Vogliamo, con questo
lavoro, raccontare una nuova mitologia, il declino di un’epoca
oscura dove gli uomini possono diventare immortali, dove gli dei
esistono e i demoni possono corromperti”.
Il corto diretto da Aragoni fa tanto
parlare delle scene nell'arena quando secondo me sono l'elemento più
convenzionale e meno interessante della storia.
Il contorno è curioso dove sembra
risorgere una mitologia, un folklore popolato da demoni, giganti e
guerrieri. Un action fantasy che in 24' riesce a condensare tanti
elementi, con uno spirito tamarro alla base che riesce tuttavia a non
farlo mai sembrare ridicolo (mi ha ricordato il corto teaser di
MORTAL KOMBAT)
Una storia di vendetta caratterizzata
da location impressionanti come i nuraghi per quanto pulsano di una
potente carica evocativa resa al contempo speciale proprio dai ruderi
e dall'archeologia di superficie.
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