Titolo: Like me
Regia: Robert Mockler
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Una ragazza, solitaria e spericolata, è
alla disperata ricerca di relazioni umane. Vagando per la città
s'imbatte in un'onda di criminalità che trasmette prontamente sui
social. La sua realtà scivola rapidamente in un incubo surreale che
ben presto sfuggirà ad ogni controllo.
L'indie quello che non ti aspetti. Una
piccola perla post contemporanea capace di tessere all'interno
elementi di natura sociologica, erotica, politica. Un dramma, una
commedia, un thriller, un road trip allucinato, un viaggio
psichedelico nella mecca della sostanza. Un film drogato con pochi
allucinogeni ma tante idee e la capacità di metterle in scena.
Insomma Like Me è quel film che non ti
aspetti, tipico prodotto da festival, che nonostante tutto se lo sono
corteggiati in molti. Un film davvero ricco di avvenimenti, temi,
scene e scelte originali, dotato di musiche, cast e montaggio
scoppiettanti. Un film ripeto molto contemporaneo che parla
soprattutto di solitudine, di social, di like, di cose non dette ma
mostrate, del fascino di dover disturbare la rete con contenuti
violenti e al limite della tollerabilità come ultimo baluardo per
un'identità sempre più slegata e in preda alla noia e al non sapere
in cosa credere.
Mockler strizza l'occhio a Korine,
Araki, il suo cinismo attraverso una critica mai così essenziale è
ovvia e sembra quasi post apocalittica in cui parlare soprattutto di
valori in questa epoca è obsoleto, così come la vita umana che ha
perso ogni valore e c'è la si gioca a botte di video estremi.
Un film che non è stato colto nella
sua interezza e nella sua profezia mai così ludica e chiara.
Spero che Mockler continui la sua
esamina.
La società per come la vede il
registra, sembra essere gemellata con la mia,
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