sabato 15 dicembre 2018

Guilty


Titolo: Guilty
Regia: Gustav Moller
Anno: 2018
Paese: Danimarca
Giudizio: 4/5

Asger Holm è un agente di polizia che si è messo nei guai e per questo è stato confinato a rispondere al numero d'emergenza insieme a più anziani colleghi. Vive questo lavoro con insofferenza e agitazione, anche perché l'indomani lo aspetta il processo che deciderà della sua carriera. Quando riceve la telefonata disperata di una donna che dice di essere stata rapita, Asger decide di mettersi in gioco e fare il possibile, fino a scavalcare le regole, per non tralasciare alcuna possibilità. Il suo desiderio di redenzione si incaglia però in un caso che è molto più complesso di quello che sembra e le sue buone intenzioni rischiano di avere effetti controproducenti per sé e per gli altri.

Avete presente quella che forse negli ultimi anni è stata la sfida di diversi registi di girare un film in un'unica location con un attore e un telefono?
Locke in peso minore Compliance. L'esordio di Moller però ha su tutti una marcia in più. L'abilità del regista e dello sceneggiatore è stata in primis quella di ovviare verso il poliziesco che dalla sua riesce sempre a cogliere un intrattenimento maggiore viste le tematiche approfondite e se poi aggiungiamo un dramma famigliare con colpo di scena finale azzeccatissimo, una colpa inconfessabile, una lotta contro il tempo e un attore che ci crede fino alla fine abbiamo risposto a quasi tutte le domande. Un agente che ad un certo punto agisce senza seguire il protocollo finendo per prendere sul personale una vicenda, dove proprio il regolamento impone un certo distacco e una distanza, quando vengono alla luce alcuni particolari inquietanti diventa davvero difficile saper mantenere.
Un racconto minimale e originale che dimostra ancora una volta, è lo farà sempre finchè c'è del talento in giro e soprattutto delle buone idee, che è ancora possibile vedere delle scene di un film senza che siano state girate, solo attraverso le doti attoriali del suo protagonista. Una menzione particolare alla soundtrack dove il sonoro riesce a cogliere tutte quelle sfumature che servono ad ampliare la suspance della vicenda.







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