Titolo: Codice del babbuino
Regia: Davide Alfonsi, Denis Malagnino
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 3/5
Denis, padre e marito in ambasce, trova
sul ciglio della strada il corpo abusato di una donna. Tiberio,
fidanzato impetuoso della vittima, vuole vendetta e chiede aiuto a
Denis, compagno di sventura nella periferia romana. Convinto in cuor
suo che i responsabili siano i rom dei campi adiacenti, Tiberio vuole
incendiare le loro roulotte. Denis lo dissuade e lo convince a
investigare 'a freddo'. Ma le indagini amatoriali non portano a
niente almeno fino a quando Denis non coinvolge il Tibetano, boss
tronfio del quartiere che risolve il caso in una notte. Una notte mai
così nera che conduce i suoi passeggeri dove nessuno aveva previsto.
Il cinema italiano ogni anno offre una
quantità incredibile di titoli di cui nessuno quasi mai raggiunge le
sale o una parvenza di distribuzione.
In particolar modo quando non c'è una
produzione seria alle spalle o una casa affermata.
Il Codice del babbuino è un film
indipendente, sconosciuto, che nell'era in cui ci troviamo ha un suo
peso specifico soprattutto nelle dinamiche che spesso portano alla
giustizia privata o alle ronde contro gli immigrati.
Un film praticamente girato quasi tutto
in un'unica location, all'interno di una macchina, con tre attori, di
cui due decenti, un linguaggio particolarmente fiorito e tanto lavoro
di scrittura.
Vorrebbe essere una sorta di noir e i
generi sono poi quelli del dramma e del crime movie, dove la coppia
di registi non avendo budget puntano tutto su una ricerca dei mezzi e
delle soluzioni visive semplici ma non esageratamente amatoriali
come ci si poteva aspettare.
Il collettivo Amanda Flor, composto da
Davide Alfonsi e Denis Malagnino, ci porta in un implacabile viaggio
periferico ai confini della notte dove non c’è riscatto per
nessuno e dove gli stessi protagonisti conoscono l'impossibilità di
seguire la giustizia per aderire invece ai propri codici morali.
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