Titolo: Overlord
Regia: Julius Avery
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
A poche ore dal D-Day, un battaglione
americano di paracadutisti viene lanciato su un paesino della Francia
occupata dai nazisti per una missione cruciale: far saltare una
torre-radio, posizionata sopra una chiesa, per facilitare l'invasione
alle truppe di terra. Sterminati dalla contraerea tedesca e dalla
superiorità numerica delle forze naziste, i soldati americani
rimangono in poche unità e trovano rifugio nella casa di una ragazza
del posto, che vive sola col fratellino. Decisi a portare comunque a
termine la missione, il soldato Boyce e i suoi compagni si fanno
strada con uno stratagemma all'interno della torre, ma qui scoprono
un vero e proprio laboratorio degli orrori e si ritrovano a
combattere un nemico mostruoso, apparentemente invincibile.
Chissà come mai la scelta di Avery, il
regista che aveva diretto un filmetto molto carino ma con tante
imperfezioni di nome Son
of a Gun. Diciamo che a
differenza dell'esordio del 2014, qui Avery può contare su un budget
faraonico, rispetto al precedente film, anche se per quanto concerne
il cast ha sempre avuto una buona schiera di attori.
War-movie+Action+Horror+Nazisti ed
esperimenti+Creature e mutazioni.
Gli ingredienti alla base sono questi e
non sono pochi.
Una manciata di minuti per presentare
lo squadra in aereo e poi il massacro dove si salvano in pochissimi e
da lì il cambio strategico nella location principale, un paesino
francese dove gli abitanti servono come cavie per gli esperimenti
nazisti, e dove abbiamo tutto il tempo per conoscere i personaggi e
respirare dopo il bombardamento iniziale.
Tempesta, silenzio e infine pioggia
acida.
Diciamo che anche qui la carne al fuoco
era molta. Anche su questo ci sono stati diversi film molto ma molto
simili, primo tra tutti Frankenstein's
Army che diciamo era
davvero una chicca e se prendiamo in esamina l'horror era proprio
un'altra cosa molto più potente e paurosa.
Questa è la versione più edulcorata,
commerciale, digeribile, con molti meno mostri e di una major
celeberrima, per cui i rischi erano davvero tanti, ma Avery da buon
mestierante con qualche punto in più è riuscito a salvare il
comando della squadra, cercando di bilanciare intrattenimento e un
minimo di sostenibilità della storia.
Funziona sotto molti aspetti che sono
poi quelli che riguardano il reparto tecnico, il cast, alcuni
accorgimenti e soprattutto le scene d'azione. Quello che non è che
non funziona, ma ci si poteva aspettare di più sicuramente, erano
gli infetti nella torre che gli alleati dovranno distruggere.
Alcune fesserie riguardanti cose che
fanno i personaggi come se da un momento all'altro fossero tutti
killer professionisti o abili ladri che riescono a nascondersi in una
base nemica piena di guardie naziste tra cunicoli infiniti senza mai
farsi vedere dal nemico, sono spesso esagerati, come la ragazza
francese che ad un certo punto diventa quasi un'assassina nata
rubando troppo la scena.
Un finale che poteva e doveva regalare
di più, la resa dei conti tra l'antagonista e il protagonista è
veramente scopiazzata da tantissimi film e diciamo anche che
l'aspetto che doveva più di tutti far paura, e che il regista
olandese aveva usato molto bene nel film citato prima, qui è appena
abbozzato senza dargli forza, un punto debole che avrebbe accresciuto
tensione e ansia, elementi di cui questo film soffre in dosi massicce
in più parti.
Nessun commento:
Posta un commento