Titolo: Hap & Leonard-Season 3
Regia: AA,VV
Anno: 2018
Paese: Usa
Stagione: 3
Episodi: 6
Giudizio: 4/5
In questa nuova avventura Hap e Leonard
vanno a Grovetown, una città che più razzista non si può, a
cercare Florida, fidanzata del loro amico poliziotto Marvin Hanson ed
ex di Hap. Florida si è recata lì per indagare sul suicidio di un
ragazzo di colore avvenuto in carcere ma da giorni non dà notizie di
sé.
La terza e ho paura ultima stagione di
Hap & Leonrad manco a dirsi è la più straziante.
Sundance Tv ha detto che questa è
l'ultima, ma io spero nei miracoli e chi lo sa magari Lansdale,
Mickle e D'Amici, riusciranno a trovare qualche folle che produca le
gesta dei due anti eroi più interessanti degli ultimi anni.
Bisogna fare una premessa. E'difficile
condensare il pulp e l'azione di Lansdale su cellulosa.
Prego sempre Satana che prima o poi
vedrò su grande schermo LA NOTTE DEL DRIVE-IN ma comincio a pensare
che rimarrà solo un sogno, oppure nella malaugurata ipotesi che
diventi un trappolone commerciale, spero che rimanga il best seller
che è.
Hap & Leonard vivono ormai da anni
in qualcosa come svariati romanzi e appunto per chi non fosse un fan
accanito dello scrittore texano come me, la serie potrebbe rivelarsi
abbastanza noiosa anche se parlo per le prime due stagioni, mentre
questa merita davvero un encomio particolare per la gestione di tutta
la matassa, per come viene dipanata la storia e soprattutto della
spinta propulsiva che dimostra.
Innanzitutto la coppia di attori qui è
rodata più che mai, ma soprattutto non manca nulla, dall'azione (che
nelle precedenti stagioni a volte era proprio poca), al noir, al
dramma, al mistery, al grottesco, al tema sempre scottante del
razzismo, e a tanti altri elementi favorevoli, dove finalmente gli
antagonisti e i villain riescono ad essere credibili.
Il Mambo degli orsi è un libro stronzo
con una storia avvincente che ci porta a calci in culo nella Gomorra
degli xenofobi. Una città, nella sempre più inquietante America,
dove davvero bisogna avere paura dal momento che si rischia di avere
tutti, ma proprio tutti, contro se il colore della tua pelle non è a
stelle e strisce.
Narrata per la quasi totalità come un
lungo flashback, questa terza stagione non nasconde proprio nulla,
partendo con una storiella niente male che richiama alcuni racconti
dello scrittore sui musicisti jazz, sul voodoo (D'Amici che interpreta
il Diavolo mi ha fatto sorridere) e su tante storie che ci piace
sentire per poi accostare il tutto con il romanzo sopra citato.
Il finale è davvero disperato ma
l'elemento che più mi ha colpito e che come dimostrano i primi frame
degli episodi, la coppia di amici piange, si dispera. Davvero ha
visto l'abisso dell'odio razziale e non solo. Sono stati tirati
dentro e sputati fuori a calci in culo con le ossa e le costole
rotte.
Nessun commento:
Posta un commento