Titolo: Jurassic World-Il regno
distrutto
Regia: Juan Antonio Bayona
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 1/5
A tre anni di distanza dai fatti di
Jurassic World, Isla Nublar sta per essere sommersa da lava
vulcanica. Il governo deve decidere se salvare i dinosauri superstiti
che la popolano o se lasciare che la natura faccia il suo corso. Eli
Mills propone a Claire di coinvolgere Owen per una missione di
salvataggio, che recuperi anche il Raptor super-intelligente
Blue.
Dopo 25 anni l'inverosimile espediente che ha dato vita al bestseller di Crichton e alla celeberrima serie sulle lucertole terribili trova infine un suo inatteso senso ultimo nel quinto capitolo (o secondo di una nuova trilogia, a seconda dei punti di vista).
Dopo 25 anni l'inverosimile espediente che ha dato vita al bestseller di Crichton e alla celeberrima serie sulle lucertole terribili trova infine un suo inatteso senso ultimo nel quinto capitolo (o secondo di una nuova trilogia, a seconda dei punti di vista).
Ormai negli anni è divenuta una moda
distruggere i capolavori.
Gli incassi contano più di qualsiasi
storia si voglia raccontare.
Il regno distrutto, sequel di Jurassic
World del 2015, è il quinto capitolo cinematografico del franchise
di successo. Ormai non sanno più nemmeno che titoli dare ai film,
l'importante è che siano catastrofici.
Dal momento che a parte il primo
capitolo, su tutti gli altri ho quasi rimosso le trame, anche perchè
sono sempre le medesime, ci troviamo di fronte forse al peggiore di
tutta la saga, manco a farlo apposta. Un film lungo, noioso e
stupido, che poteva risparmiarsi tutto per arrivare all'unica scena
degna di menzione, ovvero il monologo finale di Goldblum, tornato in
cattedra dopo quella cagata tremenda di Thor-Ragnarok,
anche se a pensarci il suo era forse uno degli unici personaggi
interessanti.
Qua troviamo di nuovo specie che devono
superare le altre in una rincorsa alla vendita all'asta per dinosauri
che poi chissà uno dove intende sistemarli, immagino non nel
giardino di casa.
Un film arrogante, con dialoghi
improvvisati, niente di buono e poi i due protagonisti che cercano la
rivoluzione finale aiutati da due mocciosi in uno scenario che di
fatto alterna spazi aperti e fuggi fuggi generale, a questa casa
immensa dove per cercare lavoro e successo hanno dato pure una
particina da badante alla Chaplin.
Ancora una volta vediamo le
stupidaggini narrative dove il pupillo figlio del magnate del dna dei
dinosauri uccide suo padre per poter così vendere a tutti gli
investitori quello che fino ad allora doveva rimanere taboo.
Forse nel prossimo vedremo i dinosauri
a piede libero per la città e chissà quali cagate riusciranno lo
stesso a trovare per non divertire mai, a meno che non ci troviamo
con una folla di persone lobotomizzate. Visto che il franchise
continua, ho paura che sia così.
Addio Bayona avevi diretto quella
piccola chicca di A
monsters calls
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