Titolo: Apostolo
Regia: Gareth Evans
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Un uomo cerca di salvare la sorella
rapita da una setta religiosa. Ma il riscatto da pagare è molto
alto.
L'ultima opera di Evans si distacca
completamente dalla sua precedente filmografia dove aveva dato nuova
enfasi al cinema action in particolare sulle arti marziali.
Apostolo è un film completo, lungo,
che si prende il suo tempo per raccontare una storia tutto sommato
gradevole anche se inflazionata da troppe citazioni tra le righe e un
amore cosmico nei confronti del capolavoro Wicker
Man.
Apostolo è ambientato nei primi anni
del '900 mette insieme molti elementi interessanti, l’isolazionismo
deciso dalla comunità, il fanatismo religioso, la radicalizzazione
della violenza, creature che per "proteggere" l'isola hanno
bisogno di sangue (in questo caso la dea) e il declino ambientale
visto sotto una chiave piuttosto originale e prendendo qualche spunto
da Barker.
Gli elementi non mancano, i toni e
l'atmosfera soprattutto nei due primi atti sono la parte migliore
contando che verso il finale, vista la moltitudine di eventi da
chiarire e da chiudere il film tende ad ingarbugliarsi un po con
alcune sotto vicende destinate a concludersi troppo velocemente
contando che il film dura più di due ore e su questo elemento si
poteva fare di più.
Un horror di natura fanatico-religiosa
dove Evans ha voluto cercare di inserire il più possibile con
atmosfere venefiche un taglio soprannaturale, culti misterici e una
divinità che sembra rimandare al paganesimo con una fame che da
secoli sta distruggendo il mondo e le sue floride bellezze e questo
forse è l'elemento più interessante del film che cerca una metafora
ambientale ma anche politica per inserire i suoi codici eretici.
La location Welsh Island poi appare
come una terra ormai morente grigia e scura dove tre fratelli, i
primi arrivati, detengono un potere attraverso delle cerimonie in
alcuni casi raccapriccianti e dove a differenza dei combattimenti qui
vengono mostrate diverse volte e senza mascherare nulla scene di
tortura e momenti sanguinolenti senza nessun risparmio.
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